Nuovo crematorio di Staglieno, scatta il ricorso di Legambiente al Tar
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Nuovo crematorio di Staglieno, scatta il ricorso di Legambiente al Tar

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Arriva un altro stop al progetto del nuovo crematorio per il Cimitero di Staglieno, a seguito del ricorso presentato da Legambiente e firmato dall’avvocato di Chiavari Daniele Rovelli, a cui hanno aderito anche tre dei comitati contrari al progetto (Banchelle, Parco delle Mura e via Vecchia). All’iniziativa legale potrebbe unirsi anche Italia Nostra secondo il presidente della sezione genovese Stefano Fera.

«Gli argomenti che sosteniamo sono sostanzialmente due», chiarisce Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria. «In primo luogo quello della pericolosità del progetto in relazione alla zona, dove si trova una cava, per la quale abbiamo una serie di valutazioni e di perizie che ci inducono a credere con fermezza che il primo pericolo sarebbe proprio iniziare i lavori. La valutazione dei geologi non lascia dubbi al riguardo».

L’altra questione riguarda l’effettiva utilità dell’impianto a cui a fine dicembre 2023 Palazzo Tursi ha dato l’ok per l’inizio ai lavori. «Attualmente c’è già in funzione un forno crematorio di So.Crem, la cui attività copre il 100% delle richieste. Anzi, l’attuale forno lavora al 70% delle sue potenzialità. Questo significa che il progetto non è solo dannoso, ma inutile, a meno che non si voglia trasformare Genova nel polo di attrazione per le cremazioni di mezza Italia, creando una sorta di turismo funerario», conclude Bigliazzi.

Il ricorso di Legambiente chiede l’annullamento del provvedimento di avvio ai lavori e degli atti amministrativi collegati sul nuovo crematorio

L’iniziativa del Comune di Genova prevede che la costruzione del nuovo crematorio in project financing sia affidato a un gruppo di aziende lombarde, con capofila Crezza srl. La struttura dovrebbe sorgere in un’area del cimitero di Staglieno.

Il ricorso è stato presentato contro il Comune di Genova, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, la Regione Liguria, la Asl 3, la Città Metropolitana di Genova, l’Arpal e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, ovvero tutte le istituzioni presenti alla Conferenza dei servizi, comprese le aziende che dovrebbero costituire il nuovo crematorio.

Se accolto, significherebbe l’annullamento di tutti i provvedimenti collegati al progetto. Legambiente ha sottolineato anche diverse problematiche nell’iter progettare, come rilievi incaricati dal Comune ma portati a termine dopo l’approvazione della Conferenza dei servizi. Rilievi che sottolineano la «prossimità del sito di progetto a una parete rocciosa di non trascurabile altezza ed estensione» e che «tale scarpata è contraddistinta da un elevato grado di pericolosità geomorfologica per potenziali fenomeni di distacco e che si rende dunque indispensabile provvedere allo studio di pericolosità della parete rocciosa antistante i campi 56 e 57 del cimitero monumentale di Staglieno».

Tale rilievo confermerebbe la pericolosità del progetto del nuovo crematorio di Staglieno

«Lo stesso perito del Comune dice che il progetto è pericoloso, ma l’amministrazione ha approvato tutto prima che la perizia fosse definita», sottolinea Gabriella Rebagliati, del comitato Banchelle. «Noi ci batteremo con ogni forza contro un piano che non ha senso e che mette a rischio un territorio così fragile».

Anche il Movimento 5 Stelle locale ha condiviso le ragioni del ricorso.

«Abbiamo seguito e sostenuto il percorso che ha portato a questa azione, perché siamo convinti che la costruzione di un altro forno crematorio a Staglieno sia una scelta sbagliata, fatta senza ascoltare i cittadini», ha sottolineato Stefano Giordano, coordinatore del Movimento genovese, che si è schierato fin dall’inizio contro questo progetto. «I ricorsi al Tar, però, sono il segno del fallimento politico di un’amministrazione che non è di tutti i cittadini che dovrebbe rappresentare». 

Nessun commento per ora da parte dell’amministrazione comunale.

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Info Laura Casale

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Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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