Sono giornate, queste, di tristi anniversari storici legati ai fatti del G8 di Genova del 2001.
Proprio oggi 22 anni fa, infatti, veniva ucciso il manifestante Carlo Giuliani di soli 23 anni. Letale per lui il colpo di pistola sparato dal carabiniere Mario Placanica in quel pomeriggio caldo del 20 luglio 2001.
Già da diversi giorni prima del G8 in città regnava una tensione palpabile che esplose, poi, potente come una delle tante molotov lanciate dai black block schierati in massa ,il giorno della tragedia.
Nell’aria pesante che aleggiava su Genova, da un lato si preparavano a scendere in strada – carichi e armati – i manifestanti più estremi provenienti da tutta Italia (e anche da fuori Italia); dall’altro le forze dell’ordine, coordinate dal questore Francesco Colucci, che allestivano tutte le contromisure per quella che sapevano – e sapevano tutti – non sarebbe stata una “normale manifestazione”.
Oggi, come ogni anno, a Genova si ricorda il ragazzo rimasto vittima – unica vittima – di quell’aberrante giornata con una commemorazione in piazza Alimonda, luogo in cui si consumò la tragedia.
22 anni dalla morte di Carlo Giuliani: il ricordo di oggi
L’appuntamento organizzato dal comitato Piazza Carlo Giuliani è per oggi pomeriggio alle 14.30: si comincia con la musica e la poesia “Lotta” di Biancamaria Furci, a seguire gli interventi di Adam Atil di “Occhio ai media”, della pacifista Norma Bertullacelli, di Lorena Fornasir, di Ezio Bertok del “Controsservatorio Val Susa”, dell’attivista Luca Greco e di Gian Andrea Franchi di “Linea d’ombra”.
Nel corso del tutto pomeriggio sarà poi possibile firmare per l’iniziativa “Stop Border Violence” che ha l’intento di fermare i trattamenti degradanti alle frontiere d’Europa.
In chiusura, la commemorazione di Carlo Giuliani presso l’aiuola centrale della piazza.
Cosa successe in quei giorni?
Furono giornate devastanti per la città, con un bilancio di 360 arrestati, un morto, 560 feriti, 25 milioni di danni e 62 manifestanti e 85 poliziotti sotto processo. Moltissimi furono i genovesi che già nei giorni precedenti lasciarono la città, preferendo trasferirsi temporaneamente in altre località per sicurezza.
Giornate tese quelle dal 20 al 22 luglio 2001, che sfociarono nella violenza in quel pomeriggio del 22 quando 300 carabinieri fecero per dirigersi verso un gruppo di manifestanti violenti (tra cui militavano rappresentanti di movimenti no global, anarchici, estremisti, di associazioni “pacifiste” e membri infiltrati dei “”black block”) bloccando invece un corteo autorizzato e scatenando, di rimando, una reazione a catena che sfociò infine nel caos di piazza Alimonda.
22 anni dalla morte di Carlo Giuliani: chi è Mario Placanica
A distanza di 22 anni il caso Giuliani continua a fare clamore perché i procedimenti si sono conclusi con un nulla di fatto.
Il carabiniere Mario Placanica è stato infatti prosciolto per legittima difesa e poi posto in congedo assoluto dall’Arma.
Il militare ha raccontato più volte di aver vissuto un grave periodo di depressione in seguito ai fatti del G8 e che dopo il congedo dall’Arma non è più riuscito a trovare un lavoro per sostenersi.
Il caso Giuliani fa ancora discutere anche perché c’è chi, per controparte, colpevolizza il ragazzo per il suo triste fato.
Il giovane 23enne aveva avuto in passato problemi legati al consumo di droga e nel 1999 era stato sottoposto a un procedimento penale, poi archiviato, per traffico di stupefacenti. Era tuttavia molto impegnato nel sociale: svolgeva servizio presso Amnesty International, aveva adottato un bambino a distanza e due settimane prima di morire si era iscritto all’Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS (Anlaids).
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