Strage di Altavilla, fermata la figlia superstite

Strage di Altavilla, fermata la figlia superstite

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Anche la diciassettenne sopravvissuta avrebbe avuto un ruolo attivo nella tortura della madre e dei fratelli minori: è con questa convinzione che il gip ieri ha convalidato il fermo della sola figlia superstite della strage di Altavilla. Il fascicolo della giovane passa ora alla Procura dei minori, che dovrà stabilire che ruolo abbia dovuto sostenere nella mattanza che nel giro di una settimana ha visto morire tre dei suoi familiari.

Domenica 11 febbraio il principale indiziato, Giovanni Barreca, ha telefonato ai Carabinieri confessando di aver ucciso la moglie e i due figli minori, di 5 e 16 anni al culmine di un rito esorcistico. I militari al momento dell’irruzione in casa hanno trovato la figlia maggiore presente ma in stato di forte shock.

La ragazza, dopo un primo affidamento a una comunità, è stata fermata il 14 febbraio su disposizione della Procura dei minori guidata da Claudia Caramanna con l’accusa di omicidio. Nei giorni scorsi la Procura ha fermato una coppia di amici palermitani, oltre al reo confesso, che avrebbero ispirato la strage per furore pseudo-religioso.

La ricostruzione del gip: «Un clima di terrore religioso che ha avuto un’escalation da quando i nuovi amici del padre sono entrati nella vita della famiglia»

Per anni Giovanni Barreca avrebbe imposto ai familiari un clima di terrore, stando alle prove raccolte, istruendo i figli maggiori sulla presenza del demonio in casa. Secondo il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, «il padre è un soggetto che da anni vive quello che definirei un delirio mistico ed è dominato da una accesissimo fanatismo religioso. Questo ha pesato enormemente sulla famiglia e soprattutto su suoi figli».

La situazione sarebbe andata peggiorando quando l’uomo ha stretto amicizia con gli altri due fermati, che avrebbero istigato Barreca ad agire contro i familiari, cominciando dalla moglie, per liberarli dalla presenza del demonio.

Se inizialmente però si pensava che la diciassettenne si fosse salvata dalla mattanza in quanto prediletta del padre, la Procura dei minori ha deciso di accusarla di omicidio pluriaggravato in concorso nei confronti della madre e dei fratelli, oltre che di occultamento del cadavere della madre.

Le accuse arrivano dopo le dichiarazioni rilasciate dalla stessa ragazza

Due giorni fa la figlia si è presentata presso la procura e, davanti al procuratore e a personale della Sezione di Pg della Procura per i minori, ha riferito i fatti, rivelando il suo pieno coinvolgimento. La giovane è stata poi interrogata alla presenza del suo difensore. In questo contesto ha riferito quanto accaduto nei giorni precedenti nella sua abitazione, fornendo un resoconto agghiacciante, anche riguardo alle torture inflitte alla madre e ai fratelli, alle loro atroci sofferenze e all’agonia, fino alla morte.

Dalle sue parole si è potuto ricostruire anche quanto accaduto dopo il decesso della madre, in particolare le circostanze relative alle modalità con cui hanno dato fuoco al cadavere e successivamente hanno seppellito i resti. La minore ha confermato che presso la sua abitazione vi erano, già da anni, dei “demoni” ritenuti responsabili di alcuni accadimenti a componenti della sua famiglia e della necessità di scacciarli.

«È una terribile tragedia quella nella quale hanno perso la vita Antonella Salamone, moglie di Barreca, e i figli Kevin ed Emanuel di 16 e 5 anni. Quando ci siamo trovati sulla scena della tragedia per me è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita», ha commentato il procuratore Cartosio, visibilmente segnato dalla vicenda in conferenza stampa. «Vedere a pochi metri di distanza i cadaveri di un bambino e di un ragazzo in quelle condizioni non è uno strazio che è possibile raccontare senza emozionarsi».

In merito alla ragazza, il procuratore ha dichiarato che «emotivamente il suo turbamento è profondo. È una ragazza di non comune intelligenza e sensibilità». Starà adesso alla Procura dei minori valutare se portare avanti le accuse e in che conto tenere l’indottrinamento e il clima di terrore che vigeva in casa.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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