A dispetto da quanto sostenuto per settant’anni dai governi e dall’intelligence di mezzo mondo, gli UFO o UAP – come vengono chiamati oggi (Unidentified Aereal Phenomenon: fenomeni aerei non identificati) – sarebbero tutt’altro che il frutto di allucinazioni o di fantasie mentali di squilibrati nottambuli.
La conferma di questa nuova versione ci arriva proprio da coloro che più ostinatamente si erano spesi in passato a negare ciò che per migliaia di persone sparse nel mondo era invece una certezza.
Oggi il Pentagono, la Marina Militare Americana, i senatori Marco Rubbio ed Harry Raid, piloti militari, giornalisti e lo stesso ex presidente Barack Obama fanno a gara per partecipare a talk show televisivi dove rilasciano dichiarazioni a dir poco stucchevoli.
Il materiale declassificato e portato alla luce dal giornalista Jeremy Corbell e dal suo amico Jorge Nap, pubblicato sistematicamente poi sul loro sito “The Black Vault” ha sbrecciato il muro di gomma che proteggeva queste notizie.
Filmati inediti e dichiarazioni di altissimo livello sono state messe a disposizione del grande pubblico.
Tutto questo materiale è garantito nella sua autenticità dalla portavoce del Pentagono, Susan Gough, la quale continua a confermare che le notizie rilasciate dal FOIA sull’esistenza degli UFO sono autentiche.
Per decenni il fenomeno Ufo è stato oggetto di scherno e di irrilevanza mediatica. Ma negli ultimi 12 mesi le cose sono cambiate in maniera così radicale che adesso è un susseguirsi di autorevoli dichiarazioni.
Decine di avvistamenti oculari diretti e numerose tracce radar da parte delle navi più armate al mondo ci testimoniano che qualcosa di nuovo sta accadendo proprio adesso nei nostri cieli.
Sembra dunque che sia giunto il tempo per trovare una risposta. A giorni, infatti, la Difesa e l’Intelligence Americane consegneranno al Congresso una relazione ufficiale sull’argomento, in obbedienza ad una legge voluta dal presidente Donald Trump lo scorso dicembre.
Si ha l’impressione che ci si sia finalmente resi conto che non è più possibile nascondere l’esistenza degli Ufo all’opinione pubblica. Ecco, dunque, perché – per la prima volta dopo anni- ci si è decisi a rilasciare ammissioni ufficiali sul fenomeno.
Ammissioni dimostrate da informazioni e dati raccolti in settanta anni di avvistamenti: dal primo e più famoso incontro del 1947, quando l’aviatore Kenneth Arnold segnalò nove oggetti volanti a forma di disco in volo sullo stato di Washington, all’ultimo contatto documentato nel 2019 dalla porta aerei americana Omaha letteralmente circondata da decine di oggetti volanti al largo delle coste di San Diego in California per anni.
Il Dr. Sean Cahill, ex capo degli armamenti della USS Princeton, fu uno dei testimoni dell’accaduto. E durante l’intervista alla CNN rilasciata a Crish Cuomo disse che quei velivoli impiegano tecnologie avanti a noi di 100 o forse addirittura di 1000 anni.
Cristopher Mellon, ex Vice Segretario Aggiunto alla Difesa per l‘Intelligence, ha dichiarato nello stesso programma che l’idea che velivoli sconosciuti possano invadere lo spazio aereo americano indisturbatamente non è assolutamente accettabile. Pertanto è necessario avviare immediatamente serie indagini approfondite.
Dopo decenni di ipotesi e teorie stravaganti sull’esistenza degli UFO, dunque, finalmente una svolta che tiene il mondo intero col fiato sospeso.
Del resto l‘opinione pubblica non è più disposta ad accettare spiegazioni fumose e pasticciate. Come ad esempio, quelle pubblicate dal New York Times, che avrebbe anticipato alcune rivelazioni riportate nella relazione della Difesa Americana in uscita il prossimo 25 giugno.
In queste anticipazioni si darebbe a intendere non solo che gli UFO non esistono. Ma che quegli oggetti sconosciuti visti volare sui cieli americani in realtà siano di origine russa o cinese, e quindi assolutamente terrestre. Frutto – probabilmente – di esperimenti scientifici su la tecnologica ipersonica, nei quali questi due paesi sembrerebbero essere molto più avanti degli Stati Uniti. E mentre i cinesi smentiscono seccamente questa ipotesi dichiarando di essere anche loro vittime di queste incursioni aeree da parte di oggetti non identificati, i russi non danno segno alcuno.
Chi avrà ragione: il New York Times o Mr. Obama? Lo sapremo (probabilmente) il 25 giugno alla consegna del dossier che il Pentagono rimetterà nelle mani dei senatori USA.