primo supplì della storia
Supplì romano

Il primo supplì della storia

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In estate spesso si esce a cena di sera. Un pasto veloce e senza impegno con amici o parenti per godere di un po’ di frescura notturna. E la pizza è il “must” di tutti noi.

Appuntamento in centro Roma con amici ad una pizzeria e mentre leggo il menù pizza mi domando: Chi in estate non esce a cena mangiando una pizza con amici e chiede i famosi supplì, oramai fatti in tutti i modi?

Ma dove sono nati i supplì? Ecco da una piccola curiosità esce una storia dove si avvicendano uomini, letterati, artisti e luoghi.

Ovviamente siamo a Roma, nei primi anni dell’800 dove nasce la palla di riso con ragù di carne e mozzarella.

Come è nato il primo supplì della storia: la leggenda racconta…

Sembra che il termine supplì sembra derivi dal francese surprise. A quanto pare, un soldato francese, trovatosi a Roma a passeggiare per le vie, degustò la polpetta di riso appena fritta, definendo la mozzarella nascosta al suo interno una vera e propria “surprise”, una sorpresa. Che in italiano si trasformò successivamente in supplì.

Inizialmente viene venduto per strada, durante le feste di quartiere, le fiere, al mercato o agli angoli delle piazze. Nel 1874 appare finalmente sul menù di un ristorante, la “Trattoria della lepre”, con il nome di soplis di riso, il supplì.

Antica Trattoria Lepre o Lepri in via Condotti n. 11, è legata ad un fatto storico: qui è stato cucinato nel 1874 il primo supplì nella storia, proposto nel menù come antipasto, come appare da un menù dell’epoca, il “soplis de riso” ed è la prima memoria storica scritta.

Al civico 11 di Via dei Condotti è situato Palazzo Maruscelli Lepri. E’ il palazzo, ad angolo tra via dei Condotti e via Mario de’ Fiori, fu costruito nel 1660 per la famiglia Maruscelli, la quale lo vendette ai Lepri, nella seconda metà del Settecento, ricchi mercanti lombardi presenti a Roma dal Seicento e nominati marchesi da Clemente XII nel 1766.

I Lepri affrontarono un periodo di crisi economica nell’ottocento, tanto che dovettero affittare alcuni ambienti. Arrivarono a gestire una trattoria nel cortile del palazzo, con licenza assegnata al maggiordomo della famiglia: si chiamava “Trattoria Lepre“, diventando una delle note trattorie frequentata da molti turisti, ma era anche il punto di ritrovo di molti artisti e pittori.

Pur non essendoci immagini relative alla trattoria, per fortuna sono rimaste molte testimonianze letterarie.

Come la testimonianza dell’epoca dello scrittore francese Edmond About circa le origini della trattoria: “Il marchese Lepri era sull’orlo della rovina. Il cuoco si offrì di nutrirlo insieme all’intera famiglia per 5 soldi a testa. Non chiedeva in cambio se non la possibilità di aprire un ristorantino presso la cucina, a pianterreno del palazzo”.

Ci pranzava tutti i giorni Herman Melville, lo scrittore statunitense, autore di Moby Dick, che appuntava sempre sul quaderno il prezzo di ogni pasto completo, 19 cents.

Lo scrittore russo Nikolaj Gogol usava ordinare minestra e un piatto di carne, confidando a un amico: «Non pranzo più alla Lepre, dove non sempre si trovano materie di qualità. Meglio il Falcone, vicino al Pantheon, dove i montoni fanno concorrenza a quelli del Caucaso».

Giuseppe Valadier scriveva che il menù comprendeva 72 tipi di primi e 543 piatti e antipasti, senza contare i dessert.

Uno storico russo Pavel Annenkov raccontava: “il mio amico Gogol mi ha condotto alla nota osteria del Lepre dove all’ora dei pasti, a certi tavoloni lunghi, attraversando il pavimento lercio, affluisce il pubblica più disparato: pittori, forestieri, abati, cittadini, fattori, principi si uniscono in una conversazione generale, facendo sparire le stesse pietanze che a dir vero, per la lunga esperienza dei cuochi, sono cucinate in modo impeccabile”.

Sembra che la vera attrazione del locale fosse il vecchio cameriere Orilia, con un passato a Mosca nell’armata di Napoleone.

I nobili Lepri per ristrutturare il palazzo, dovettero arrivare al punto di mettere all’asta anche oggetti preziosi di famiglia e nel 1869 affidarono a Virginio Vespignani i lavori di ristrutturazione. Nel Novecento il palazzo fu acquistato dalla marchesa Maria Cristina Bezzi-Scala, seconda moglie di Guglielmo Marconi, il quale vi abitò fino alla sua morte nel 1937.

Roesler Franz Wikipedia

Finito di mangiare i miei sublimi supplì al ragù in compagnia di ottimi amici, in questa notte estiva romana, sono voluta passare in via Condotti davanti alle vetrine che una volta erano della vecchia Trattoria Lepre per ricordare il primo supplì della storia, ed oggi sono illuminate del brand Bulgari.

Vi saluto e vi aspetto al prossimo giro!

Sabrina Rinaldi

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Sono nata a Roma, la mia base formativa è in ambito storico-culturale, diplomata in Arti Applicative con diploma di Maestro d’Arte. In seguito alla mia formazione e ad un corso su marketing, organizzazione e sviluppo turistico, ho potuto collaborare con associazioni culturali del territorio. Scrivo sul blog esploraromablog.com. Realizzo percorsi sia a Roma che in altre realtà locali. La mia grande curiosità verso ciò che mi circonda mi ha dato sempre lo spunto di promuovere e raccontare la crescita del territorio e delle aziende, valorizzando le diverse realtà storico-culturali che esprimono la vera essenza della territorialità, indicando: percorsi artistici, culturali, enogastronomici e strutture turistico recettive. Ho anche collaborato con uno Studio d’Arte fino al 2022 per 6 anni, come Esperta in fotografia diagnostica per i Beni Culturali, e come referente Social Media Manager, Web Marketing con gestione e costruzione del sito e dei diversi canali social.

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