Approvato alla Camera il DL Rigassificatori. Vado e Multedo tra i siti possibili in Liguria. Immagine del rigassificatore di La Spezia

Approvato alla Camera il DL Rigassificatori. Vado e Multedo tra i siti possibili in Liguria

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Nella giornata di ieri, lunedì 17 luglio, la Camera ha approvato disegno di legge di conversione del decreto con “misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il settore energetico”, o più brevemente detto DL Rigassificatori.

La fiducia è passata con 191 sì, 108 no e 4 astenuti, mentre al voto finale sul decreto si sono espressi 168 sì, 39 no e 55 astenuti. A questo punto il provvedimento passa in Senato e deve essere convertito in legge entro il 28 luglio, pena la decadenza. 

La misura prevede che riapre fino al 29 luglio i termini per la presentazione di istanze di autorizzazione alla realizzazione ovvero all’esercizio, anche a seguito di ricollocazione, di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione ai Commissari straordinari del Governo già nominati (comma 1 e 3). Per la Liguria, questo ruolo è ricoperto dal Presidente della Regione Giovanni Toti, che già in passato sul tema aveva dichiarato: «Si tratta di un impianto strategico per tutto il Nord Italia e i vantaggi per le aree interessate dovranno essere significativi, con opere compensative adeguate a fronte dei lavori che si renderanno necessari».

Potenzialmente coinvolto da questo decreto è il territorio di Savona e di Vado

Si ipotizza di collocare un nuovo impianto rigassificatore nel bacino del porto del Ponente, tuttavia le perizie tecniche e le analisi ambientali sono ancora in corso d’opera e nulla ancora è deciso. Tra gli altri siti papabili rimane anche Multedo a Genova. 

I rigassificatori sono impianti industriali capaci di trasformare il gas naturale dallo stato liquido a quello gassoso, un procedimento che avviene al termine del trasporto via mare o via terra della materia prima. Lo stato liquido del gas rende più agevole il trasporto su apposite navi cisterna chiamate metaniere, ma va riportato alla sua natura originale perché si possa immettere nella rete di distribuzione nazionale. È un processo considerato più economico rispetto ai gasdotti o metanodotti, che legherebbero invece in maniera più rigida l’Italia nei confronti dei paesi in cui le condutture transitano. 

Approvato alla Camera il DL Rigassificatori. Come funzionano i rigassificatori (fonte snam.it)

La questione dei rigassificatori è salita alla ribalta con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina

Fin dalle prime settimane del conflitto la Russia ha usato le sue forniture di gas come leva di scambio per influenzare le politiche e la posizione dell’Unione Europea. L’allora ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, aveva dichiarato: «Le navi cargo metaniere hanno il vantaggio che possono essere utilizzate finché servono e tolte in qualsiasi momento. Non sono infrastrutture permanenti ma possono fornire un grandissimo contributo all’autonomia energetica dalla Russia».

Attualmente, in Liguria è attivo il rigassificatore Panigaglia, a La Spezia, con una capacità di 3,5 miliardi di metri cubi di GNL. 

Tuttavia, i rigassificatori sono un tipo di infrastruttura che scatena polemiche tra residenti e ambientalisti

Da parecchi mesi i comitati del Ponente genovese scendono in piazza contro il progetto di Multedo, considerato pericoloso perché troppo vicino ai quartieri residenziali, oltre che un’ulteriore servitù per un quartiere già gravato dai depositi chimici, che però – denunciano gli attivisti – non ha mai ricevuto le compensazioni promesse da molti anni.

A questo proposito ieri Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e vicepresidente della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo, ha commentato: «C’è una politica fatta di rinvii e indecisionismo, che cavalca i movimenti Nimby (non nel mio giardino) e li trasforma nel peggiore degli acronimi: Nimto (non durante il mio mandato), fenomeno che caratterizza quei politici o amministratori che, pur consapevoli che un’opera pubblica sia la soluzione ad un problema, la rinviano a dopo per non avere l’impatto sul proprio consenso elettorale.

Una politica che sinora ha bloccato la soluzione, per esempio del problema dell’energia, per non scontentare i propri elettori, ma che per questo alla fine li ha lasciati insoddisfatti per le carenze di infrastrutture e servizi», aggiunto la deputata. «Questo provvedimento è soprattutto il decreto dei rigassificatori: se ne avessimo avuto di più avremmo potuto coprire parte del nostro fabbisogno con il GNL, magari ottenendo un prezzo più basso e, probabilmente, “calmando” anche la speculazione internazionale».

Secondo la Cavo, non è realistico pensare che le energie rinnovabili possano escludere del tutto l’uso dei rigassificatori

Poiché queste fonti non forniscono l’energia necessaria al Paese in maniera costante e affidabile, ha affermato, il gas naturale resterà ancora per molto tempo un elemento fondamentale per garantire la costanza di approvvigionamento.

«Da membro della commissione Attività produttive non posso non concentrare il mio intervento sulla responsabilità e la lungimiranza degli amministratori del territorio e su quanto sia preminente l’interesse nazionale, al quale va coniugato, e non contrapposto, l’interesse locale», ha dichiarato ancora, concludendo, «Lo dico anche da ligure, rivendicando con forza la scelta di Regione Liguria di accogliere una struttura in grado di acquisire gas liquido, riportarlo allo stato gassoso per immetterlo nella rete nazionale. Non sono consentiti egoismi e strumentalizzazioni».

Non è mancata la voce delle opposizioni. Claudio Mancini, deputato PD, ha detto in Aula: «Il governo con questo decreto riconosce che la crisi energetica è un problema, ma tralascia la soluzione per famiglie e imprese, né sembra avere una strategia per una vera transizione verde che sia giusta e a misura di tutti. Come Partito Democratico ribadiamo come anche su questo provvedimento si è ripetuta una tendenza che ormai il governo ha fatto propria: si apre alle opposizioni pubblicamente, ma poi si rifiuta ogni forma di collaborazione».

Scettico anche il Movimento 5 Stelle: «Il Dl rigassificatori è la riprova, l’ennesima, della volontà del governo di svuotare il ruolo del Parlamento, visto che ci si è di nuovo affidati a una decretazione d’urgenza che non ha profili di necessità né di urgenza», ha dichiarato in Aula il deputato Andrea Quartini. «Al di là delle tante belle parole sulla transizione energetica, l’esecutivo continua ripetutamente a strizzare l’occhio alle fonti fossili».

In ogni caso, si attende la discussione al Senato e quale proposta verrà eventualmente concretizzata entro la fine di luglio per il territorio ligure. 

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