Casino del Bel Respiro Villino Algardi
“Più vicino di Roma è la Villa Pamphili, non mica fra le altre l’ultima che meriti l’attenzione dei forastieri. Un giardino spaziosissimo pieno di frutta d’ogni sorta, amenissimi viali, giochi d’acqua e boschi sono altrettanti oggetti dilettevoli ai curiosi… All’esteriore del palazzo di questo giardino magnifico vi sono molti busti, statue e bassorilievi e l’interiore è pieno di pitture e statue. Vi sono cinque stanze ed un appartamento terreno, che contenteranno ognuno che li vede”.
Così si esprimeva nel 1740 Johann Caspar von Goethe nella descrizione del suo Gran Tour in Italia.
Fù realizzata lungo la via Aurelia Antica a fianco alle arcate dell’acquedotto, la fastosa residenza nobiliare di campagna dei principi Pamphilj, denominata il Casino del Bel Respiro.
Il soprannome del villino, voluto dal principe Camillo Pamphilj, Il “bel respiro” rievoca subito il ponentino romano, un vento leggero pomeridiano, che rinfresca le giornate estive romane. Costruito su una leggera collina, il Casino Algardi è attualmente in uso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stati e di Governo.
Il Principe Camillo Pamphilj cardinale nel 1644 rinuncia alla porpora, con dispensa papale, per sposare Olimpia Aldobrandini e decide di realizzare uno scrigno nel cuore di villa Pamphilj dove esporre la propria collezione, arricchita dopo il suo matrimonio di statue antiche.
Pur consultando il Borromini, architetto che aveva lavorato per la famiglia, dà mandato ad uno scultore emiliano Alessandro Algardi, che progetta l’edificio con l’aiuto del paesaggista Giovanni Francesco Grimaldi.
Algardi, autore del superbo busto di Olimpia Pamphilj e del ritratto in marmo di Papa Innocenzo X, elabora un disegno ispirato a Villa d’Este, celebre dimora rinascimentale che era diventata un punto di riferimento per le ville con giardino.
Per evidenziare la propria cultura e il proprio prestigio i principi dell’epoca mettevano in bella mostra reperti originali greco-romani, giunti dalle proprietà che avevano nei dintorni di Roma o da scoperte effettuate all’interno del parco, anche copie di sculture antiche. Non è un caso che le facciate del Casino sono riccamente decorate da rilievi, fregi e statue.
Attraversando il vestibolo, si accede al giardino segreto, che oggi ha perso il disegno originale è decorato da siepi sempreverdi che ricordano nella forma i simboli araldici dei Pamphilj, la colomba e il giglio.
Al centro del giardino, vi è la fontana di Venere e sui lati più corti le 2 peschiere, dentro una delle quali è insolitamente presente un esemplare di cipresso calvo, pianta del Nord America che perde le foglie in autunno.
Nel Novecento questa dimora Pamphili è stata rimaneggiata con affreschi e spostamenti di muri: come quello che è stato abbattuto per creare la sala da pranzo che oggi ospita un tavolo lunghissimo, utile per le colazioni ufficiali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui oggi è affidato l’edificio.
Ancora oggi è uno dei luoghi più accoglienti della Capitale e si ha sempre l’idea di essere in aperta campagna.
Questo è stato uno dei motivi che ha spinto anche Gheddafi, nel suo soggiorno a Roma nel 2009, a piantare la sua tenda proprio all’ interno del giardino segreto.
Curiosità
Piccoli segreti di cui sono a conoscenza soltanto i custodi, i soli ad aver visto il tunnel segreto lungo un chilometro e mezzo che collega il Casino con il Vaticano, una via di fuga realizzata per i Papi successivi quando l’edifico si trovava ancora “fuori città”.
Foto di copertina: sito ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri