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Giornata decisamente particolare per l’Italia e Milano, città che ha ospitato le esequie di Silvio Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno al San Raffaele. Come previsto dall’articolo 2 della legge del 7 febbraio 1987 e da una specifica circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri datata 18 dicembre 2002, per l’ex premier sono stati disposti i Funerali di Stato. Questa particolare cerimonia è riservata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Corte costituzionale, sia in carica sia dopo il termine del mandato.
Tutto giusto, fatta eccezione del fatto che, nonostante l’esistenza di un particolare articolo che riserva esequie di questo tipo anche alle vittime di mafia e a tutti i giusti al servizio del paese, personalità come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non abbiano ricevuto un tale “onore”. Ad ogni modo, il Presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni sono puntualmente arrivati al Duomo di Milano, accompagnati da innumerevoli altre personalità della politica, del mondo dello spettacolo e dello sport. Dopo alcune proteste e contestazioni in una piazza gremita, la cerimonia vera e propria è iniziata alle 15:00 di oggi, mercoledì 14 giugno 2023, proseguendo con l’omelia di Monsignor Delpini che, a scanso di equivoci, ha ricordato ai presenti la natura del tutto umana di Silvio Berlusconi.
Come si parlerà in futuro del Cavaliere?
Al termine della funzione, tra i cori dei tifosi del Milan, i discutibili “Chi non salta comunista è” e il dolore di familiari e della compagna Marta Fascina, il feretro ha fatto rientro a villa San Martino per poi ripartire alla volta del forno crematorio di Valenza, in provincia di Alessandria. Le ceneri del tanto discusso politico saranno infine conservate nel mausoleo di famiglia ad Arcore, luogo di storie, intrighi e dicerie cari al gossip e alla narrazione politica italiana dell’ultimo ventennio.
Senza dubbio, le imprese calcistiche di Silvio Berlusconi rimarranno per sempre vive nei cuori dei rossoneri e, in minor modo, dei tifosi del Monza, così come nei pensieri del grande amico e braccio destro Adriano Galliani. Le sue peripezie politiche in Italia e a livello internazionale, invece, continueranno forse a far discutere in futuro, perché se è vero che è sempre difficile parlar male di un defunto (un po’ per rispetto, un po’ per un pizzico di “sana” ipocrisia), è altrettanto vero che, al termine di celebrazioni e commemorazioni, qualche nodo rischia sempre di tornare al pettine.
