Abbiamo già affrontato in questa rubrica i problemi correlati all’uso di internet e altro nella popolazione giovanile. Ci ritorniamo su un argomento specifico che è emerso in questo periodo confrontandoci con genitori e docenti. Tale argomento è l’uso improprio degli smartphone.
I dati sono noti, secondo l’Agenzia Italia l’82% dei giovani ne fa un uso improprio. Circa il 50% per combattere la noia e circa il 23% come unica possibilità per sentirsi parte di un gruppo o essere accettati dagli altri. Il 22% circa è a rischio di addiction.
Inoltre, si legge (libri e giornali) e ci si relaziona sempre meno.
Anche se solo il 15% dei ragazzi ritiene opportuno che i genitori abbiano il diritto di controllare (anche indirettamente) l’attività svolta con lo smartphone dei propri figli, noi pensiamo che invece sia opportuno proporre delle soluzioni.
Durante i nostri incontri ricordiamo che lo smartphone è uno strumento di enorme utilità, ma che si può trasformare in uno strumento di impoverimento mentale, di schiavitù e di isolamento dal mondo reale.
- Ricordiamo con insistenza i seguenti punti: quando viene pubblicato qualsiasi contributo, si accetta la possibilità che vi rimanga per sempre
- è come scrivere con un “pennarello indelebile”: in caso di dubbi, non bisogna mai pubblicare per evitare problemi con la giustizia o per evitare di essere ricattati
- non scrivere mai dati personali o fotografie improprie
- non fidarsi mai di chi dice di essere amico o di chi dice di conoscere qualche parente o amico.
Inoltre i genitori dovrebbero concordare le seguenti proposte:
- 1) scegliere insieme la password,
- 2) scegliere insieme le app da installare,
- 3) ad una certa ora della sera deve essere spento,
- 4) quando si è in compagnia o a tavola è bene spegnerlo,
- 5) non è elegante quando si parla o si è in compagnia di altre persone guardare il cellulare
- 6) non utilizzarlo mai per diffondere messaggi o immagini di altri. Potrebbero creare danno o rovinare la vita ad altri ragazzi,
- 7) se si deve dire qualcosa a qualcuno non essere vigliacchi e dirglielo di persona e non per iscritto,
- 8) In caso di non rispetto del contratto lo smartphone verrà ritirato e si dedicherà un po’ di tempo alla riflessione.
Nell’ambito del Progetto Educazione a Corretti Stili di Vita curato dal Centro Studi del Centro Alcologico ASL3 “Auto Mutuo Aiuto, Programmi di Comunità e Formazione Caregiver” è stata introdotta la tematica relativa ai problemi correlati all’uso degli smartphone in quanto possibile causa anche di danni psico-fisici.
Le generazioni più giovani utilizzano gli smartphone per una varietà di attività come lo studio, l’intrattenimento, l’accesso a Internet o ai social network e la comunicazione sociale.
L’uso dello smartphone è diventato convenzionale nella nostra vita e ha introdotto cambiamenti nelle nostre attività e abitudini quotidiane.
L’uso improprio di tali dispositivi è causa di danni internistici (per es. sindrome metabolica), psicologici e può indurre anche dipendenza.
Inoltre, l’uso improprio è causa di possibili problematiche di ordine sociale. È opportuno prevenire tutto ciò.
Per tale ragione abbiamo deciso in accordo con la Associazione “Media Educazione Comunità” (Friuli Venezia Giulia) di proporre un patto d’alleanza fra genitori e figli per il corretto utilizzo dello smartphone.
Tale patto è stato condiviso con l’Istituto Comprensivo Scolastico di Teglia diretto dalla prof.ssa Maria Elena Tramelli.
Tale patto può essere un momento di riflessione fra genitori e figli per l’acquisizione di consapevolezza e responsabilità non solo da parte dei figli, ma anche da parte dei genitori stessi. E sarà a disposizione di tutti i genitori interessati dopo un periodo di valutazione al fine di trarne delle conclusioni scientifiche.
Per chiarimenti, commenti o suggerimenti si può scrivere a Patrizia Balbinot (Centro Studi del Centro Alcologico – patrizia.balbinot@asl3.liguria.it – Tel. 010-5552769) o Roberta Caviglia (Istituto Comprensivo di Teglia – robertacaviglia@icteglia.edu.it).