Italia Tokyo 2020
Marco Mura con Marcell Jacobs al Meeting Internazionale Città di Savona 

Pasta Pizza e Mandolino? Ma intanto vinciamo noi…

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Tempo di lettura: 2 minuti

Pasta, pizza e mandolino. A questo punto aggiungerei Eurovision Song Contest, Europei di calcio e Giochi olimpici di Tokio.

L’Italia nel 2021 sta sbancando il botteghino. E tutto questo dopo un anno e mezzo di pandemia.

Gli stereotipi – che siano nei confronti di persone, etnie, paesi, cibo, sesso – ci appartengono fino a quando una qualsiasi esperienza diretta ci dice che erano sbagliati.

Pasta, pizza e mandolino. Ci siamo cresciuti, ahimè, con quest’immagine stereotipata, ma vera mica del tutto. O perlomeno non esaustiva di quello che siamo noi Italiani.

Il Lockdown da marzo 2020 ha costretto tutti noi, famosi e non, a vivere una realtà che mai avremmo creduto possibile. Chiusi in casa, strade vuote praticamente in tutto il mondo e quella paura verso i nostri cari, i più anziani in primis. 

Stop al lavoro in ufficio, alla scuola in presenza. Stop ad aperitivi, ristoranti, cinema e viaggi. Abbiamo iniziato a fare torte, pizze, liquori e filmati su Instagram con la scritta “Io resto a casa”. 

I Maneskin pare si mandassero su WhatsApp abbozzi di canzoni e si facessero forza l’uno con l’altro. Gli atleti, orfani delle palestre, hanno attrezzato alla bene meglio le loro case pur di continuare ad allenarsi e di non veder svanire la loro massa muscolare.

La solitudine, malgrado forzata, può diventare produttiva se si ha una passione che ci fornisce un valido motivo per svegliarci la mattina. E, soprattutto, un obiettivo da raggiungere.

Come ci ha dimostrato Gianmarco Tamberi che nel 2016 insieme al tendine di Achille poteva rompersi molto di più. Poteva vedere i suoi sogni di vittoria andare in mille frantumi per sempre, poteva buttare all’aria anni di allenamento e fatica, poteva cedere alla sfiga cieca e non rialzarsi più.

Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi – foto di https://www.insidethegames.biz

Tokyo 2020: l’Italia vince e abbatte tutti gli stereotipi

Ho pianto di commozione quando l’ho visto baciare il gesso che si è portato fino a Tokyo.

Ho pianto di commozione quando ha abbracciato Mutaz Barshim, una medaglia per uno pari merito.

Ho pianto di commozione quando l’ho visto abbracciare Marcell Jacobs, il primo oro italiano alle Olimpiadi nei 100 metri spazzati via in una manciata di secondi che io ne impiego il triplo solo per andare ad aprire la macchina.

Abbraccio tra Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi dopo aver vinto le rispettive medaglie d’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020

 

E c’è un po’ di Liguria nell’oro di Jacobs che a Savona il 13 maggio ha realizzato il record italiano al decimo Meeting Internazionale Città di Savona ideato e organizzato da Marco Mura.

Un Meeting sostanzioso e produttivo: 109 atleti di 17 paesi e 5 continenti. Trenta di loro sono volati a Tokyo con la disciplina disputata a Savona.

Adesso Jacobs è una star mondiale con ingaggi stratosferici. Ma noi speriamo di poterlo festeggiare, impegni permettendo, proprio qui a Savona dove con 9.95 ha realizzato il primato italiano assoluto. Ovviamente lo aspettiamo tutti a braccia aperte!

Lo sport, come la vita, è fatto di vittorie e di cadute, per tutti. Non conta quando, quanto, come e perché cadi. Conta se e come ti rialzi. Che sia il tendine di Achille, il Covid, un amore finito male, un lavoro perso, un amico che ti ha tradito.

Ti rialzi se hai una meta, se dentro di te sai che vuoi arrivare esattamente fin là.

Allora riesci a superare il dolore, fisico e psichico, pur di tornare a stare come prima della caduta, e forse anche meglio. Se riesci a ridisegnare il tuo presente con quello che ti offre, imprevisti compresi.

E noi Italiani, si sa, siamo dei creativi e alla fine troviamo soluzioni laddove altri, che in condizioni “normali” funzionano meglio (forse), si abbattono.

Forse perché abituati a vincere? Gli Inglesi dopo pochi minuti di partita si sentivano la vittoria in tasca con quel goal che a noi è arrivato in faccia come un secchio d’acqua gelata al mattino mentre stai ancora dormendo. Uno schiaffo pesantissimo.

Ma è proprio grazie a quello schiaffo che abbiamo capovolto le sorti della partita: abbiamo ritrovato la nostra energia, la nostra squadra ha giocato il tutto per tutto e ha vinto.

 

Europei di Calcio 2020

 

Anche i Francesi pensavano di portarsi a casa l’Eurovision, ma i nostri Maneskin con la loro passione, energia e bravura hanno convinto e vinto su tutti.

Hanno provato a dire che Damiano David sniffava sul tavolino dell’Eurovision! Test antidroga fatto, Damiano pulito. Adesso Stati Uniti ed Inghilterra accusano Jacobs di doping, ma dopo sei controlli nessuno ha trovato strane sostanze nel corpo del campione.

E niente, la verità è che questi pseudo sportivi stranieri non sanno perdere e si cimentano in performance di imbarazzante gelosia che nemmeno i bambini dell’asilo saprebbero regalarci.

Ominicchi che non accettano la bravura e la vittoria altrui e che riescono soltanto a gettare fango addosso agli altri.

Noi Italiani no. Noi Italiani non abbiamo sputato in faccia a nessuno. Abbiamo preso la nostra voglia di riscatto, la tanta rabbia accumulata e le abbiamo trasformate in energia positiva e vincente.

A Tokyo ci hanno poi pensato Tamberi e Barshim a spiegare al mondo che cosa siano l’amicizia, il rispetto dell’altro e, soprattutto, lo spirito sportivo.

Entrambi hanno lottato cinque anni per vincere e si sono regalati una vittoria pari merito che ha commosso tutti.

Vi ringrazio di cuore Campioni, ringrazio voi splendidi ragazzi che siete i Maneskin, ringrazio te, Mancini, con la tua Nazionale che è diventata la nostra Nazionale.

Grazie a Tamberi, Jacobs e a tutti gli altri atleti italiani che mentre scrivo continuano a portare a casa vittorie strameritate.

Siete riusciti a cambiare colore a diciotto mesi terribili e a farci capire, con le vostre vittorie, che si può andare avanti anche in mezzo alle difficoltà.

Gli stranieri tanto perfettini possono anche continuare a dipingerci pizza, pasta e mandolino, ma dopo le sceneggiate che ci hanno regalato ci fanno un baffo.

Hanno rosicato e continuano a rosicare e pure male.

Che se fossimo stati noi a sbattere in faccia al mondo intero l’immagine degli “sportivi” che si sfilano dal collo la medaglia perché hanno perso…

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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