pietra di Borzone
Volto Megalitico di Borzone

Lo sguardo enigmatico del Volto nella pietra di Borzone

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Sui monti nell’entroterra di Lavagna in una località chiamata Rocche di Borzone esiste un mistero millenario intorno ad un “Volto megalitico” che misura circa 7 metri di altezza e 4 metri in larghezza.

La grande immagine delle Rocche di Borzone è stata ritrovata nel 1965 durante il sopralluogo per la costruzione della strada e a quel tempo si attribuì l’opera ai monaci del monastero. Essa si trova sulla strada che, a circa 3 Km dall’abbazia verso la frazione Zolezzi, si snoda tra boschi e bellissimi panorami sulle valli con il mare all’orizzonte.

Il Volto, tra leggenda e storia, affascina il visitatore.

E da anni coloro che hanno approfondito gli studi per comprenderne l’origine, non hanno avuto la possibilità di sciogliere l’enigma e pronunciarsi con certezza sulla genesi della scultura rupestre. Risulta complicato accertare se sia di origine naturale oppure umana, sia per la collocazione sia per le notevoli dimensioni.

Qualora si trattasse di opera umana, la scultura sembra presentarsi come un volto incorniciato da capelli e con una sorta di copricapo. Ma le ipotesi sulla sua origine restano controverse. In primo luogo alcuni studiosi lo fanno risalire al periodo Neolitico-Paleolitico, sebbene vi sia incertezza sulla raffigurazione.

Altri collegano tale opera alla cultura altomedievale celtica o longobarda: il volto avrebbe allora valore apotropaico, legato cioè ad una protezione sulla comunità per allontanare gli influssi maligni. Infine una tradizione locale attribuirebbe tale figura ai monaci di Borzone, che avrebbero scolpito il volto di Cristo per la popolazione ed è interessante notare la somiglianza col volto sindonico di Torino.

La passeggiata che ci porta di fronte al mistero della pietra di Borzone termina ad una panchina ai bordi della strada, come privilegiato punto di osservazione.

Qui un cartello indicherà semplicemente: “volto megalitico” e risolverete l’enigma solo alzando lo sguardo e ogni congettura lascerà spazio alla meraviglia di questa immagine, così imponente e arcana.

 

Per saperne di più consulta: “Alla scoperta dell’abbazia di Borzone”, Crisanti, Edizione Il nuovo Melangolo, 2021

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Info Francesco Crisanti

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Docente di lettere e storico dell'arte, ma anche collezionista di dischi, libri e fumetti. Ha pubblicato: "Un capolavoro senza tempo. La Basilica di San Piero a Grado", una guida sull'Abbazia di Borzone oltre ad un testo di narrativa per ragazzi intitolato "Ventitré" e ha un cassetto pieno di nuovi progetti, testi e idee che non vedranno mai la luce o forse sì... ci penseremo domani.

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