Non si fermano gli scioperi a Genova. Questa mattina a scendere in piazza è stato il settore della logistica e dei trasporti.
A inizio mese si erano fermati, invece, i portuali. E nei giorni scorsi avevano protestato anche gli addetti dei settore del wedding e delle cerimonie, insieme a quelli del mondo della scuola.
Questa nuova manifestazione, che durerà fino a domani, è stato indetta per chiedere un rinnovo del CCN ormai vecchio.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro infatti è scaduto da due anni
E’ questo quanto richiesto dagli scioperanti del settore della Logistica. La manifestazione, svoltasi in contemporanea in tutta Italia, è stata organizzata dal comparto Trasporto Merci, Spedizione e Logistica a Genova e in Liguria.
Lo sciopero della logistica a Genova si è concretizzato con presidi ai varchi portuali e alle sedi di corrieri.
I lavoratori della logistica incroceranno le braccia per 24 ore, mentre i lavoratori del trasporto merci per 48 ore.
I presidi più corposi saranno a Ponte Etiopia, Vte Voltri e presso il corriere Bartolini.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti della Liguria hanno respinto integralmente le proposte arrivate dalle controparti. Nel dettaglio le proposte erano le seguenti: precarizzazione del mercato del lavoro, abolizione degli scatti di anzianità, riduzione delle giornate di ferie e permessi retribuiti, abolizione del pagamento delle festività, impoverimento della clausola sociale messa a garanzia dell’occupazione e del reddito e molto altro.
«Sono più di 4 mila i camion che ogni giorno entrano ed escono dal porto di Genova. La città da sola rappresenta il 70% dei traffici del nostro paese. A questi lavoratori dobbiamo aggiungere i driver, gli spedizionieri e tutto il mondo della logistica» – dichiara Marco Gallo, segretario Filt Cgil.
«Sono questi i lavoratori che devono scioperare per ottenere il rinnovo del contratto di lavoro. È una vergogna, grazie a loro abbiamo trovato i negozi sempre riforniti anche in pandemia. Ora chiedono solo quello che gli spetta» – conclude Gallo.
«I lavoratori si sentono feriti e traditi. In presidio ai varchi ci sono lavoratori che si sentono feriti e traditi»– dice Mirko Filippi, coordinatore regionale Fit Cisl Liguria.
«Sono stati in prima linea per tutta la pandemia, considerati essenziali e chiamati eroi e, con tutte le difficoltà e i pericoli che hanno dovuto affrontare quotidianamente, non si sono mai tirati indietro. Ora, anziché un riconoscimento, vedono presentarsi delle proposte dalle associazioni totalmente inaccettabili».
«Con tutto l’impegno e la professionalità messi in campo durante la pandemia, i lavoratori del comparto, invece di essere premiati con un aumento del salario, hanno ricevuto uno schiaffo immeritato» – dichiara Giovanni Ciaccio, coordinatore regionale logistica e trasporto merci Uiltrasporti Liguria.