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Ancora incerta la sorte degli italiani dal 7 gennaio in poi. Sì, perché ad oggi non si sa cosa accadrà alla scadenza del “decreto natale”. L’unica notizia che ricorre e che sembra confermata è che ci saranno delle nuove restrizioni anti-covid o un prolungamento di quanto già visto durante le feste natalizie.
Ecco cosa potrebbe cambiare:
Scuola
Uno dei punti più dibattuti è quello della scuola. Da una parte la ministra Azzolina, sostenuta da Conte, vorrebbe riaprire gli istituti superiori al 50% in presenza dal 7 gennaio. Ma alcune Regioni, tra cui la Liguria, non sono d’accordo: “Conte ieri ha detto che il 7 gennaio la scuola avrebbe aperto, poi il ministro Speranza ci ha convocato per dire che non si sa come apriremo e in che zona saremo, se rossi o arancioni. Di fronte all’incertezza su cosa succederà da lunedì prossima il 7 e l’8 le scuole in Liguria non apriranno. Mi auguro che il governo si prenda la responsabilità altrimenti farò un’ordinanza, come hanno già fatto altri governatori” comunica il presidente ligure.
“Vorrei sapere da lunedì che intenzioni ha il governo sulla scuola perché se stasera cambiano le norme è una cosa, ma se da lunedì alcune regioni saranno arancioni o rosse una parte delle scuole richiuderà quindi i ragazzi dovrebbero andare giovedì e venerdì e poi stare di nuovo a casa. Di cosa stiamo parlando?“, ha aggiunto Toti.
Bar e Ristoranti
Al momento il governo sta valutando l’ipotesi di un provvedimento “ponte” per il periodo da 7 al 15 gennaio con misure simili a quelle già utilizzate nel periodo natalizio tra cui festivi e prefestivi in zona rossa chiudendo, di fatto, bar e ristoranti a prescindere dalla valutazione di rischio della singola regione.
Visite a parenti o amici
Proroga del divieto di ospitare più di due persone non conviventi (under 14 esclusi) fino al 15 gennaio. Questa un’altra delle ipotesi avanzate.
Spostamenti tra regioni
Sempre dal 7 al 15 gennaio sembra profilarsi il divieto di spostamento tra regioni se non per motivi di necessità, lavoro e salute.
Coprifuoco
L’idea di un coprifuoco anticipato alle 20 anziché alle 22 per ora sembra essere accantonata ma non è escluso che possa essere comunque “ripescata” a livello locale.
Secondo la proposta del governo, inoltre, le regioni passeranno da una zona all’altra in base all’RT: Rt 1 arancione, Rt 1,25 rossa.
E arriva la replica di Toti che chiede una revisione dei criteri: “altrimenti si rischia di avere delle classificazioni regionali ingiuste e penalizzanti, o addirittura assurde, che puniscono chi fa più tamponi“.
Insomma, mancano poco più di 48 ore al 7 gennaio e ancora non si sa come dovremo comportarci.
Nel frattempo, secondo il nuovo bollettino di Regione Liguria ci sono 204 nuovi casi di coronavirus relativamente a 2.007 tamponi effettuati.
Di seguito il dettaglio dei nuovi casi in base alla residenza della persona testata:
- IMPERIA (Asl 1): 3
- SAVONA (Asl 2): 65
- GENOVA: 119 di cui:
– Asl 3: 94
– Asl 4: 25 - LA SPEZIA (Asl 5): 15
- Non riconducibili alla residenza in Liguria: 0
Aumentano ancora gli ospedalizzati che sono al momento sono 791 di cui 75 in terapia intensiva (ieri i ricoverati erano 767).
