Cà delle Anime Voltri

Cà delle Anime: la casa degli orrori di Voltri

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Dove potremmo dormire stanotte?”
Fermiamoci qui sulla via dei Giovi, è fuori dalla confusione e possiamo riposarci
Va bene, più avanti troveremo il passo con qualche brigante e non mi va proprio di rischiare!

I locandieri della “Cà delle Anime” che si trovava sulle alture di Voltri erano persone poco raccomandabili.

Non proprio quelle che vorresti incontrare in un ricovero isolato notturno, dal momento che furono responsabili di delitti, furti e diverse atrocità.

Scricchiolii. Fin qui niente di eccezionale, il mondo è pieno di criminali. Ma la metodologia dei gestori della locanda era alquanto originale!
Il malcapitato ospite veniva alloggiato in una camera speciale, in una stanza di una bellezza… schiacciante.
Attraverso un ingegnoso impianto, il soffitto della camera veniva fatto calare durante la notte fino a stritolare il povero viandante che era succube di un macabro rito.

In seguito il cadavere veniva trasportato nei dintorni per seppellirlo e il resto della banda poteva appropriarsi degli averi del defunto. Semplice quanto efficace.

I crimini però si moltiplicarono e alla lunga non passarono inosservati.

Così i proprietari vennero arrestati. La locanda però restò lì con il suo carico di morte. Le persone evitavano di entrarci, tanto che prese l’aspetto di un edificio abbandonato:
Mamma cosa c’è in quella casa? Andiamo a vedere?
Sei matto! Stai lontano, è un posto maledetto!

Non finisce qui la storia di questo luogo. La Cà delle Anime di Voltri è stata ancora protagonista di racconti oscuri.

Difficile dimenticare la storia di una famiglia che non avendo alcun posto dove rifugiarsi, scelse di ripararsi nell’abbandonata Ca’ delle Anime.
Non so se è una buona idea papà!
Ma sì cosa volete che accada? Non credo alle parole della gente!

Toc toc. Da subito la leggenda narra di oggetti che si spostavano, ma anche voci e lamenti provenienti dalle stanze precedentemente adibite a camere degli ospiti della locanda.

La famiglia racconta di aver visto un giorno una giovane alla ricerca del proprio amante ucciso dai locandieri.

Mi scusi signora, sto cercando il mio amore, il mio unico amore. Era qui, ma quei maledetti lo hanno fatto sparire!
Dopo aver capito che non poteva più ritrovare il suo amato, la ragazza scomparve lasciando dietro di sé un odore di rose.

Sono salito a Voltri, una strana forza mi attirava in quel luogo e ho visto una casa ristrutturata. Un colore giallo per allontanare il mistero, troppo giallo e – liberi di non crederci – ma ho sentito anche io l’odore delle rose.
Eppure fiori da quelle parti non ne ho visti e fidanzate da quelle parti non ne ho mai avute…

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Info Francesco Crisanti

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Docente di lettere e storico dell'arte, ma anche collezionista di dischi, libri e fumetti. Ha pubblicato: "Un capolavoro senza tempo. La Basilica di San Piero a Grado", una guida sull'Abbazia di Borzone oltre ad un testo di narrativa per ragazzi intitolato "Ventitré" e ha un cassetto pieno di nuovi progetti, testi e idee che non vedranno mai la luce o forse sì... ci penseremo domani.

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