Un giro nell’entroterra di Savona attraverso località solitarie e poco note, ma la loro “solitudine” ne accresce il fascino…
Dal centro città seguiamo i cartelli stradali marroni per il Santuario di N. S. della Misericordia e prendiamo la provinciale che risale il torrente Letimbro.
Passando sotto ai carrellini della funivia che portava – ora è ferma per dissesti idrogeologici – il carbone dal porto di Savona a San Giuseppe di Cairo raggiungiamo Santuario, che prende il nome dal Santuario di N.S. della Misericordia.
Seicentesco ed elegante, trae origine da un’apparizione della Madonna che nel 1536 qui incontrò il contadino Antonio Botta.
Accanto all’edificio sacro c’è il Palazzetto del Duca col Museo del Tesoro, intorno qualche locale per la ricettività e un’invisibile stazioncina ferroviaria. Santuario sembra fuori dal mondo, distantissimo dalla vita della città alla quale è pur vicino.
Dalla piazza del Santuario inizia via Cimavalle (ossimoro… come si può essere “cima” e “valle” contemporaneamente? Va beh…) che sale in quel Bosco di Savona che per secoli fornì legna per i cantieri navali di Varazze, le vetrerie di Altare, le ferriere sparse per l’entroterra Savonese. Una “taiga” nostrana che conferma la provincia di Savona la più boscosa della Liguria, che a sua volta è la regione (in percentuale di territorio) più boscosa d’Italia.
Al km 13 di questa SP12 incombe un maestoso cespuglione di faggi con tanto di targa “Albero Monumentale“. Al di là dei tronchi e delle chiome si aprono scorci verso la città e il mare. E’ un panorama di color verde intenso, macchiato dal rosso dei tetti di qualche casa sparsa.
La salita termina sul crinale su cui passa l’Alta Via dei Monti Liguri, dove appaiono sopra agli alberi alcune pale eoliche.
Si supera la piccola borgata dal curioso nome di Naso di Gatto, da cui col cielo limpido si scorgono le Alpi occidentali, ed ecco apparire tracce di una vecchia osteria ormai chiusa, e i resti malconci di una chiesetta in rovina…
Arriviamo a Montenotte Superiore, e giriamo a destra sulla SP41 sulle tracce di un Itinerario Napoleonico (ne parleremo in futuro), nel versante padano della Liguria. Percorrendo questa strada penso che è bizzarro che pur essendo il Mar Ligure così vicino, l’acqua di questi ruscelletti finirà nel lontano Adriatico.
Giunti a Montenotte Inferiore/Ferriera si giri a sinistra dietro alla chiesa su una stradina con l’indicazione “Agriturismo Le Sorgenti“. Molte curve tranquille condurranno alla Collina del Dego, una vasta faggeta davvero suggestiva in autunno e primavera, ideale per picnic familiari (ci sono tavoli, panche e un forno presso una fresca sorgente/fontana).
Quando finisce il bosco l’orizzonte si allarga verso colline ondulate, cascine, campi, boschi radi e il torrente Valla. Raggiungiamo la borgata Porri e da lì Girini, dove si gira a destra sulla SP542 verso “Giusvalla un’oasi verde” come dice un colorato murale. La strada è fiancheggiata dalle grosse nodosissime “robinie di Napoleone”. Ignoro se il Generale durante la Campagna d’Italia passò sotto le loro (allora esili) fronde, ma è bello crederci. Tutt’intorno boschi dimora di lepri e caprioli, dove è bello camminare, pedalare, andare a cavallo, raccogliere frutti di bosco.
La SP542 raggiunge poi Pontivrea, il cui slogan è “vivere nel verde, fare passeggiate, acqua di sorgente”.
Vera movida!!! Antico feudo della famiglia Invrea di Genova che vi lasciò il rosseggiante palazzo marchionale e la chiesa di San Lorenzo, i suoi boschi sono percorsi dal torrente Erro, dall’Alta Via dei Monti Liguri e da sentieri ippo-ciclabili.
Breve il tragitto verso il Passo del Giovo sorvegliato da due forti militari ottocenteschi e da un centro ippico; da qui la SS334 scende con ripide curve verso il mare attraversando due delle cinque borgate di Stella. Cinque borgate come punte di una stella tra castagni e macchia mediterranea nel territorio del Parco Naturale del Beigua, UNESCO Geopark, con il Parco Eolico Cinque Stelle (niente di politico, esiste dal 2007) e il suo percorso didattico.
Nell’entroterra di Savona scopriamo veri tesori d’arte
Attraversiamo Santa Giustina, celebre per il dipinto di Luca Cambiaso custodito nella chiesa e per le “filliti di Stella S.Giustina”, importante deposito fossile di piante tropicali del Bacino Terziario Piemontese. Poi scendiamo a San Giovanni dove troviamo la Casa-Museo di Sandro Pertini.
Senza dimenticare la Formaggetta di Stella, 100% latte di capra bio, facilmente reperibile nella grande distribuzione di qualità in Liguria, continuiamo la discesa fino al casello autostradale della A10 di Albisola, utile per tornare a casa.
Gian Antonio Dall’Aglio