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“Fino alla fine del fiato” di Marco Magnone, romanzo tratto da una storia vera

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Ero preparata psicologicamente, dopo le prime pagine avevo già intuito dove saremmo andati a finire, perché in me avevo vivido il ricordo di ciò che accadde su quell’isola Norvegese nel 2011. Ho avuto il piacere di famigliarizzare con la penna di Magnone, in coppia con Fabio Geda, con “Il lato oscuro della luna” ed ero elettrizzata all’idea di leggere la sua nuova fatica. Certamente non è un libro per tutti, approcciarsi a cuor leggero non è la tecnica migliore per “Fino alla fine del fiato”, occorre assorbire i momenti felici della prima parte per poter reggere ciò che accade dopo. Bisogna respirare a pieni polmoni le note liete, far scorrere sotto pelle le emozioni di questi adolescenti che stanno vivendo una bella vacanza in mezzo alla natura lontani da casa e non hanno idea di cosa si stia aggirando nell’ombra. Quante volte ci siamo trovati in questa situazione? Quante volte siamo stati fortunati e tutto è andato bene lasciando in noi solo bellissimi ricordi e quel senso di libertà che solo a quell’età si può provare?

Per assorbire “Fino alla fine del fiato” bisogna mettere da parte se stessi e entrare nelle menti di Seba, Filo e Marti. Non si tratta di empatia, ma di immedesimazione. Ho sentito tutto ciò che provavano, mi sono nutrita degli sguardi furtivi che si lanciavano Seba e Marti, ho avvertito la solitudine di Filo e ho compreso ciò che provava nel vedere il suo migliore amico e sua sorella che si avvicinavano.
Seba è un leader nato, anche se ancora non sa di esserlo, da quando ha messo piede all’Isola si è sentito a casa, quello è il suo posto e sa come farsi ascoltare da tutti senza bisogno di alzare la voce. Nutre grandi aspettative per il futuro, ha trovato la sua strada, il suo scopo, lui vuole e può rendere il mondo un posto migliore.
Filo è il migliore amico di Seba e non sa ancora cosa vorrà fare da grande, per adesso si accontenta di cercare di stare a galla senza fare troppa fatica. È stato Seba a convincerlo ad andare all’Isola, lui non è animato dal fuoco sacro, ma spera di passare qualche giorno in compagnia del suo migliore amico senza dare troppo nell’occhio perché a lui stare al centro dell’attenzione non è mai piaciuto granché.
Marti è la sorella di Filo, abile giocatrice di calcio, tosta e determinata, deve ancora capire quale sarà la sua strada, ma grazie al suo carattere deciso può arrivare a qualunque obbiettivo. Saba non le è indifferente e questa potrebbe essere l’estate in cui finalmente vivrà il suo primo amore.

Mentre Seba e Marti si avvicinano, Filo cerca di rimanere in disparte e fare meno rumore possibile, proprio così conosce uno degli altri ragazzi, Gabri, con lui sembra avere in comune parecchie cose, non sempre positive, ma questa amicizia potrebbe aiutarlo a uscire da suo guscio e dall’ombra di Seba.

Le belle giornate spensierate subiscono però un brusco stop. La felicità di questi ragazzi, la vita che hanno davanti, turba chi crede di non avere più nulla, chi pensa di essere giunto al capolinea, chi vuol vedere quel sorriso spegnersi per sempre. Perché la gioia degli altri per alcuni è troppo difficile da accettare. Perché la morte sembra l’unica via d’uscita da una vita misera che ha smesso di splendere. Perché il cervello è un organo sensibile e per gran parte inesplorato e nessuno potrà mai spiegarsi cosa faccia scattare scelte del genere. Come una mente possa credere di fare la cosa giusta togliendo la vita a altri per smettere di essere invisibile.

Vi troverete nel pieno dell’azione, vi sentirete senza fiato, intenti a correre per cercare di mettervi al riparo. Proverete a dire a quei ragazzi ‘non farlo, così ti prende’, perché questa è finzione sì, ma nella realtà è successo davvero e è impossibile spegnere l’orrore che proverete, mettere in pausa la paura e smettere di sentire i brividi in tutto il corpo. Vi sentirete in trappola. E quando tutto sarà finito, cosa resterà di voi? Chi sopravvive come può tornare alla vita di prima? Come può sconfiggere la sensazione che una cosa del genere possa riaccadere? Marco Magnone ha incontrato alcuni di questi sopravvissuti ed è a loro che dedica questo libro, alla loro forza, al loro coraggio. Se avete bisogno di una lettura di forte impatto emotivo, che scavi dentro di voi e vi mostri un evento così devastante da tutti i punti di vista, dovete leggere “Fino alla fine del fiato”.

Esmeralda _del blog Esmeralda Viaggi e Libri

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