Il successo planetario di Basic Instinct
Noi boomer ce la ricordiamo ancora perfettamente quella scena con Sharon Stone.
Uomini, soprattutto, ma anche donne erano rimasti con gli occhi sbarrati dinanzi all’eroticissimo accavallamento di gambe della divina bionda che non indossava alcun indumento intimo.
Verrebbe da pensare che con tutta la pelle a disposizione, oggi quella scena non turberebbe più nessuno, ma mi sento anche di dire che il quoziente erotico di quei fotogrammi risulta per molti versi insuperato.
Bene, fatta la dovuta premessa e pagato il doveroso tributo al cult movie Basic Instinct, passo ad occuparmi di lei, l’attrice e la donna.
Una lunga carriera iniziata come modella ed indossatrice, poi notata da grandi registi come Woody Allen, Claude Lelouch e Scorsese.
Tanti i successi che l’hanno vista protagonista acclamata sui red carpet e ricercata da giornalisti e fotografi.
L’emorragia cerebrale e l’oblio
Poi, all’improvviso, cala il sipario. E’ il 29 settembre 2001 quando Sharon Stone viene colpita una emorragia subaracnoidea che in pochissimi secondi cancella tutto o quasi.
L’attrice rimane nove giorni a lottare tra la vita e la morte. In seguito racconterà che c’era solo il 5 per cento di probabilità di sopravvivenza.
Dopo quasi sette ore sotto i ferri, i medici riescono a salvarle la vita.
Al tempo Sharon aveva 43 anni ed era nel pieno del suo successo: famosa in tutto il mondo, amatissima da pubblico e critica, non aveva rivali.
Con l’emorragia, però, sembrava essere tutto finito, il successo spazzato via di colpo.
La grande attrice viene messa da parte, Hollywood la dimentica nel periodo più difficile della sua vita che stava disperatamente cercando di aggiustare.
Sette anni ha impiegato Sharon per guarire, cosa che peraltro non era affatto scontata.
L’affronto dei giudici che le tolgono il figlio adottivo
E ad aggiungere dolore in un momento già di per sé drammatico ci hanno pensato i giudici.
Proprio così: a seguito del divorzio da Phil Bronstein nel 2004, i giudici hanno ritenuto più opportuno affidare a lui il figlio che all’epoca aveva otto anni.
La motivazione? I film erotici girati dalla madre, in primis, ovviamente, Basic Instinct.

E’ l’attrice stessa ad affermare in una sua recente intervista che quel film le ha rovinato la vita.
“Ricordo ancora quando il giudice ha chiesto a mio figlio, il mio bambino: ‘Sai che tua madre recita in film di sesso?’.
Questo tipo di abuso da parte del sistema mi ha definita come genitore per il solo fatto di aver girato quel film. (…) Adesso la gente va in giro senza vestiti in televisione ed è normale, ma allora i tempi erano ben diversi”.
Oltre a questo terribile affronto sul piano personale, l’attrice è stata dimenticata da un punto di vista lavorativo.
Ha impiegato sette anni per riprendersi, ma da allora non ha più ricevuto alcun tipo di offerta.
Nel corso di una sua recente uscita pubblica ha provato a spiegare l’accaduto.
Ospite di Raising Our Voices di The Hollywood Reporter, evento dedicato al futuro della diversità, dell’equità, dell’inclusione e dell’accessibilità nel mondo del cinema, ha affermato che: “Quando è successo, non volevo dirlo a nessuno, perché se qualcosa va storto con te, sei fuori. Qualcosa è andato storto con me, visto che sono fuori da 20 anni”.
Ho capito che le persone non hanno la minima idea di quanto possa essere pericoloso un ictus e quanto sia faticoso riprendersi totalmente, mi ci sono voluti sette anni”.
Un tempo lunghissimo durante il quale le è stato tolto tutto: dal figlio, alla casa, alla carriera.
La rinascita nel 2005 grazie a un contratto con la maison Dior
Finalmente nel 2005 ci pensa l’amministratore delegato del colosso LVMH Bernard Arnault a salvarla offrendole un contratto con Dior.
“Ho dovuto ripensare alla mia carriera, ho perso il mio posto a Hollywood. Ero la stella più hot e mi sono sentita come se mi avessero tolto l’identità”.
Tornare a vivere pienamente è stato un percorso lungo e faticoso: uscita dall’ospedale aveva perso la memoria a breve e a lungo termine.
La parte inferiore della gamba sinistra era intorpidita e non riusciva a sentire dall’orecchio destro, né a scrivere il proprio nome.
Oltre a ciò, anche un lato del viso era cadente e questo le ha fatto temere di non poter tornare mai più come prima e a stare bene di nuovo.
Sharon Stone azzarda anche un confronto con l’indimenticata principessa Lady Diana, morta nel 1997 a seguito di un discusso incidente stradale.
“Lei è morta, io ho avuto un ictus. Eravamo entrambe famose e siamo state dimenticate”.
E’ bastato non essere più in piena forma fisica, anzi, semi moribonda, per passare dalle copertine al nulla.
Oggi, però, quello che interessa maggiormente all’attrice è sensibilizzare, soprattutto le donne, in merito ai disturbi alla testa.
“Se si ha un forte mal di testa, bisogna andare in ospedale”, ha spiegato, “Io ho aspettato tre-quattro giorni, la maggior parte delle persone muore prima”.
La prevenzione è fondamentale per tutte le malattie ed è anche importante ricevere un secondo parere medico.
Sharon Stone è stata operata di recente anche di un tumore fibroide benigno.
L’ha scoperto a seguito di una diagnosi errata e grazie ad un secondo controllo da lei richiesto.
Una donna capace, volitiva, e molto coraggiosa: forse l’accostamento con la principessa Diana non è perfettamente calzante.
Sharon alla fine ce l’ha fatta: è sopravvissuta a momenti terribili e oggi è pronta a riprendersi tutte le copertine che desidera.
Rosella Schiesaro©
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Photo Credit Corriere della Sera