Pubblicata la relazione sull'ambiente ligure: com'è la situazione in regione?

Pubblicata la relazione sull’ambiente ligure: com’è la situazione in regione?

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Da qualche giorno, è disponibile online la nuova e più recente edizione della Relazione sullo stato dell’ambiente ligure (RSA), realizzata dal Dipartimento Ambiente e Protezione civile della Regione e da ARPAL. In poche parole, si tratta di un documento cruciale per poter comprendere lo stato attuale dell’ambiente a livello regionale. Pur trattandosi di dati scientificamente precisi e specifici, il report risulta inoltre accessibile ad ogni cittadino, spiegando in modo semplice cosa sta accadendo in Liguria.

Per poter utilizzare questo importante sistema di monitoraggio digitale, la popolazione può dunque accedere al sito della Regione e al portale www.banchedati.ambienteinliguria.it. Secondo l’ultimo resoconto, dopo il forte calo di produzione rifiuti del 2020 la successiva risalita del 2021, la produzione pro-capite si è attestata attorno ai 540 kg di rifiuti urbani per abitante all’anno. Positivo, invece, il dato relativo alla raccolta differenziata, con un aumento dal 38,63% nel 2015 al 55,71% del 2021. Leader di questa tendenza è stata la Provincia della Spezia (75,12%), seguita dal savonese (63,55%).

Incioraggiante anche il lieve aumenta della percentuale della Provincia di Imperia (53,53%), mentre l’area della Città Metropolitana di Genova resta ancorata al 48,40%. In particolare, il Comune di Genova non ha ancora superato la soglia del 40%, ponendosi in una condizione di forte ritardo rispetto agli altri capoluoghi liguri con il suo 39,92. Detto ciò, la percentuale complessiva di raccolta differenziata della Regione si assesterebbe dunque al 64,36 %, un traguardo importante favorito anche dalle misure ad hoc introdotte e dai numerosi finanziamenti messi degli enti locali.

La qualità dell’aria e l’impatto del traffico cittadino

Sulla scia di quanto fatto finora in questo senso, l’aggiornamento del Piano regionale del luglio 2022, i sussidi economici del PNRR e l’imminente rafforzamento del sistema di governo garantiranno un nuovo e importante miglioramento della situazione. Parlando invece della qualità dell’aria, gli ultimi dieci anni hanno segnato un passo un avanti rispetto alle criticità del passato. Il limite di concentrazione della maggior parte delle sostanze inquinanti, infatti, è stato rispettato in tutta la regione nel corso del 2021. Nonostante quest’ottimo risultato, in alcune zone del territorio i dati continuano ad evidenziare parametri troppo alti di elementi come benzo(a)pirene e biossido d’azoto.

Il valore relativo a quest’ultima sostanza, in particolare, sembra essere rientrato in tutte le zone della regione, fatta esclusione dell’area metropolitana di Genova, nonostante il suo trend di miglioramento lasci ben sperare per il prossimo futuro. Tra le principali cause ci sono le emissioni del traffico urbano e degli stabilimenti industriali. In peggioramento, invece, i dati relativi all’ozono, con una ripresa dell’inquinamento soprattutto dopo la fine delle restrizioni imposte per il contenimento del Covid. Ad ogni modo, il report ha fortunatamente dimostrato quanto l’ecosistema costiero sia tendenzialmente sano, con un lieve ma costante miglioramento dello stato degli indicatori biologici, nonostante altre sostanze inquinanti siano, però, ancora al di sopra degli standard in determinate zone della regione.

Lo stato dell’ambiente idrico ligure e della biodiversità

Positivi anche i risultati dell’indagine che ha riguardato le acque interne superficiali, con l’82% dei corpi idrici in stato chimico buono e circa il 45% in stato ecologico buono. Allo stesso tempo, lo stato di salute dei laghi appare soddisfacente sull’intero territorio ligure, mentre la condizione delle falde acquifere è risultata stazionaria, con pochi indicatori chimici lievemente al di sopra del limite di rischio. Quest’ultimo dato, tuttavia, va preso in considerazione con la giusta attenzione in quanto, in alcuni casi, dipende dalla natura della roccia.

Parlando invece di biodiversità animale e vegetale in regione, il report ha evidenziato la presenza di oltre 5000 entità sistematiche diverse, una ricchezza incredibile da difendere, tutelare e valorizzare. I fondi erogati dalle autorità dal 2006 al 2022 per interventi strutturali di difesa del suolo superano quota 635 milioni di euro, tuttavia, secondo la stima, servirebbe circa un miliardo e mezzo per mettere in sicurezza le aree maggiormente a rischio alluvioni e frane. Tra queste, stando all’aggiornamento del quadro di pericolosità idrica del 2021, spicca il bacino del torrente Bisagno a Genova, motivo per cui le entità regionali e locali si stanno già adoperando per ridurre sempre più ogni rischio e salvaguardare la salute dell’ambiente ligure.

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Info Alessandro Gargiulo

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Anacaprese trapiantato prima ad Udine e poi a Genova, coltivo la passione per la scrittura e il giornalismo fin da piccolo. Come un vero e proprio girovago, sono giunto in città per frequentare il corso di Informazione ed Editoria ed inseguire il mio sogno. Autentico malato di calcio, ho la fortuna di poter raccontare lo sport su LiguriaDay. Mix vincente tra Cannavacciuolo e Adani, spero in una carriera in cui potermi occupare soprattutto di calcio femminile.

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