Non piace ai balneari il provvedimento del governo sulla proroga delle concessioni

Non piace ai balneari il provvedimento del governo sulla proroga delle concessioni

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La reazione dei rappresentanti di stabilimenti balneari che avevano organizzato anche lo sciopero un mese fa alla proposta del governo per prorogare le concessioni ancora fino al 2027 non tarda a farsi sentire.

«Il provvedimento legislativo adottato ieri dal Consiglio dei Ministri sulle concessioni demaniali marittime vigenti certamente non soddisfa i balneari italiani perché prevede la messa a gara delle loro aziende. Altre erano le aspettative ingenerate dalle dichiarazioni degli esponenti dell’attuale governo sull’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein», dichiarano infatti, in una nota congiunta, Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio.

Balneari insoddisfatti, ma è impossibile bloccare per sempre la Bolkestein

La lotta contro la Direttiva europea Bolkestein prima o poi dovrà finire, anche perché i ritardi costano al nostro Paese sanzioni e richiami da parte dell’Unione. Anche per questo provvedimento l’idea degli indennizzi alle società uscenti non piace a Bruxelles. Il rischio però è di avere stabilimenti sempre meno curati nei prossimi anni non sapendo se – nel caso non si potrà più procedere con ulteriori proroghe – si potranno recuperare gli investimenti fatti.

Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio hanno anche segnalato che diversi esponenti di maggioranza, sia in campagna elettorale che a seguire, avevano promesso di stracciare la Direttiva Bolkestein. Una promessa che però ora sempre difficile da mantenere, per il governo, soprattutto nell’impedire che le concessioni dei balneari prima o poi siano messe a gara.

«Riuniremo gli organismi dirigenti delle nostre organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti – annunciano i presidenti delle due associazioni, Maurizio Rustignoli per Fiba e Antonio Capacchione per Sib –. Per intanto registriamo, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma anche e soprattutto degli enti concedenti, Regioni e Comuni, che esercitano da decenni le funzioni amministrative in materia».

«Riteniamo – proseguono Rustignoli e Capacchione – che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti frutto del lavoro e dei sacrifici di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia».

Mantenere lo status quo, sostengono Fiba e Sib, sarebbe un successo sia per gli imprenditori che per i clienti che usufruiscono degli stabilimenti balneari

«Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma di un serio e obbiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti anche dal diritto europeo degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari. Nell’interesse non solo dei concessionari ma del Paese», concludono i presidenti Fiba e Sib.

Per Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Confesercenti Liguria, quello adottato dall’esecutivo è «un provvedimento folle che non aiuta i balneari, crea ancora più incertezza, blocca gli investimenti e, in buona sostanza, va in contrasto con gli interessi di tutti, scaricando la responsabilità dal governo ai singoli Comuni».

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (35 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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