Sciopero dei balneari, adesioni a macchia di leopardo anche in Liguria

Sciopero dei balneari, adesioni a macchia di leopardo anche in Liguria

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Ha fatto molto discutere la decisione dei gestori di stabilimenti balneari di tenere gli ombrelloni chiusi per sciopero due ore nella mattinata di ieri, un gesto di protesta contro la direttiva europea Bolkestein e le sentenze dell’ultimo periodo che confermano la scadenza delle concessioni e la necessità di aprire dei bandi di gara per affidare le spiagge italiane secondo un principio di libera concorrenza.

L’ultima sentenza che ha fatto discutere arriva dalla Corte di Giustizia europea, secondo cui alla scadenza di una concessione balneare le strutture vanno restituite allo Stato. Ciò quindi stabilisce che la norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento.

La protesta ha visto una serrata degli ombrelloni dalle 7.30 alle 9.30 di venerdì 9 agosto. Non proprio l’orario di punta, per uno stabilimento balneare, hanno sogghignato in molti in rete. Un’iniziativa che, secondo gli organizzatori, ha riscosso un tale successo da rendere non necessarie le successive giornate di protesta, previste per il 19 e il 29 agosto. «Attendiamo il prossimo Cdm certi in una soluzione definitiva per il settore da parte del Governo», scrive Fiba Confesercenti. Ma i numeri dicono davvero questo?

Come ogni sciopero vuole, anche questa volta si è aperta la discussione sul successo della manifestazione dei balneari

Se di solito la discussione è organizzatori contro numeri della Questura, stavolta la bagarre si scatena già a pochi minuti dal termine dello sciopero tra Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti da un lato e Codacons e Unione nazionale consumatori dall’altro.

Secondo gli organizzatori, la manifestazione è un successo, con picchi di adesione oltre l’80%. Le associazioni consumatori parlano invece di una «sceneggiata a tarallucci e vino». I numeri in effetti variano da regione a regione, con i gestori calabresi che lamentano che non fossero al corrente della protesta. Altre sigle dei balneari inoltre hanno deciso di non partecipare contestando il valore dell’iniziativa, come Assobalneari, Federbalneari e Cna.

La fotografia nazionale in effetti varia molto anche a pochi chilometri di distanza: ad esempio, Forte dei Marti snobba l’iniziativa mentre al Lido di Camaiore aderisce con una serrata totale, che costituisce una grossa parte della partecipazione di 1 gestore su 4 in Versilia. In Sicilia ombrelloni aperti nel palermitano, ma anche a Taormina, mentre nel trapanese, nel catanese e nell’agrigentino rimangono chiusi. Adesione al 50% nelle Marche, mentre nel riminese – spiaggia emblematica in Italia – gli ombrelloni sono sembrati aperti come al solito.

Sciopero dei balneari, com’è andata in Liguria?

Adesioni non omogenee anche nella nostra regione: se i sindacati organizzatori parlano del 90% degli stabilimenti che hanno risposto alla chiamata, con picchi del 100% in alcune località, andando a vedere sulle singole province i numeri non combaciano.

Nello spezzino, dove si trovano 33 stabilimenti su circa 2 chilometri di costa, hanno aderito poco meno della metà dei gestori. A Genova, anche grazie alla procedura avviata dal comune capoluogo per riaffiorare le concessioni in scadenza, l’adesione è stata molto bassa, tra chi ha lasciato al cliente la libertà di aprire o meno l’ombrellone – una mera adesione formale – e chi non ha partecipato. Chi aderisce rimarca la bassa risposta come un’occasione persa, anche solo per dimostrare solidarietà ai colleghi dal futuro più incerto.

Numeri assai più alti nel savonese, dove effettivamente il 90% dei gestori sembra aver aderito. «Un successo enorme», riporta Enrico Schiappapietra, savonese e vicepresidente nazionale del Sib-Confcommercio, «e anche i clienti hanno capito le ragioni della protesta. Loro stessi hanno compreso che rischiano di non trovare più quell’ambiente familiare che li ospita da generazioni».

Molto più bassa invece la partecipazione nell’imperiese, dove la manifestazione ha coinvolto molti gestori solo a Bordighera e nel Golfo dianese, mentre a Sanremo hanno aderito solo 3 stabilimenti. Ancora più bassi i numeri a Imperia, dove partecipa solo l’assessore Gianmarco Oneglio, che ricopre anche il ruolo di presidente di Fiba Confesercenti Liguria.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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