Un cantiere su cinque fermo, superbonus mette in crisi le aziende
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Un cantiere su cinque fermo, Superbonus mette in crisi le aziende

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Per molti palazzi genovesi e non solo, l’estate 2024 si prospetta di essere anche più afosa e insostenibile del necessario, a causa dei ritardi sul completamento dei lavori di ristrutturazione: ben un 20% dei cantieri totali in Liguria – oltre 1.400 condomini – con il Superbonus 110% o con il bonus facciate al 90% sono infatti fermi da tempo, in alcuni casi anche da anni, a causa della crisi in cui versano le imprese edili.

Secondo Pierluigi D’Angelo, presidente genovese di Anaci (associazione degli amministratori di condominio) più di un palazzo su cinque si trova ancora con i lavori bloccati a metà a causa di problemi delle imprese incaricate. I residenti si trovano quindi con le finestre sigillate, il che vuol dire niente ricircolo d’aria o luce dall’esterno, senza sapere se e quando i lavori saranno portati a termine. In molti casi, la paura che le ditte edili falliscano prima di completare il cantiere sta diventando un rischio concreto.

Queste situazioni stanno diventando sempre più frequenti con il blocco della cessione del credito. Molte imprese, in particolare quelle più piccole, fanno fatica ad anticipare la liquidità per portare i lavori a termine, conferma Marco Briano, presidente di Confapi Liguria. Anche per questo domani mattina ci sarà una manifestazione organizzata dal gruppo “Emergenza Nazionale Edilizia”, che riunisce le piccole e medie imprese. «Siamo esasperati», spiega Briano, «i nostri cantieri erano basati quasi completamente su una monetizzazione del credito, quindi se questo passaggio si blocca è chiaro che tutto si ferma. Parliamo di centinaia di migliaia di euro congelati».

Crisi superbonus, cosa succederà se le imprese non riusciranno a trovare la liquidità per finire i lavori

In questa situazione, commenta Briano, solo le imprese con un rating bancario solido possono ottenere prestiti per continuare l’attività, ma molti sono gli imprenditori che non si trovano in questa situazione. Il rischio è che sempre più aziende dichiarino fallimento o che si mettano in mano a figure poco chiare che desiderano comprare i crediti a percentuali molto più basse, perdendo tutto il profitto.

In alternativa, è possibile che sempre più cantieri rimangano a metà, lasciando sulle spalle dei condomini i costi per completare i lavori, o anche solo per liberarsi delle impalcature.

«È un fenomeno che ci preoccupa molto», sottolinea Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova. «Ci siamo attivati affinché vengano create delle misure per risolvere almeno le situazioni più gravi. Serve però un intervento a livello governativo, bisogna muoversi per salvare il salvabile. Ancora non sappiamo nemmeno quali e quante problematiche emergeranno ancora: ci aspettiamo un fiorire di cause tra condomini, tecnici e Agenzia delle entrate».

Questo mercoledì intanto Confedilizia ha aperto uno sportello dedicato al post Superbonus nella sede di via XX Settembre 41, aperto il mercoledì dalle 10 alle 12. Per prenotare un appuntamento con gli esperti in campo legale, tecnico e fiscale basta chiamare il numero 010565149.

Normativa Casa green, cosa succederà in Italia?

I problemi legati al Superbonus potrebbero però essere solo un’anticipazione degli investimenti necessari per adeguarsi alle normative europee sulla Casa green. La tradizione edilizia nel nostro Paese non è particolarmente efficiente dal punto di vista energetico e sarà oneroso per molti proprietari trovare il denaro necessario per rispettare queste nuove norme.

«Chiediamo provvedimenti concreti come mutui agevolati, magari con la garanzia dello Stato», spiega Mario Fiamigi, segretario dell’Associazione piccoli proprietari di case a Genova, «o bond finalizzati alle ristrutturazioni. Se si vuole davvero risolvere il problema, trovare una soluzione non è così complesso come può sembrare. Però servono volontà e velocità, bisogna muoversi e in fretta. Chi ha un unico appartamento, o usa l’affitto come sostegno a una pensione bassa o per aiutare i figli, non può affrontare migliaia di euro di spese: bisogna riflettere anche sull’impatto che le difficoltà economiche causate da questo problema avranno sulla vita delle persone. C’è un aspetto sociale da non sottovalutare».

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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