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Il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen, guidato dal giovane Jordan Bardella, ha registrato una vittoria storica al primo turno delle elezioni legislative in Francia e guarda con ottimismo alla prossima tornata elettorale.
I risultati ufficiali sono arrivati nella notte: il RN con i suoi alleati è la prima forza politica in Francia con il 33,14% dei voti, staccando di circa 5 punti percentuali la coalizione di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP), che ha ottenuto il 27,99%. Debacle per lo schieramento del presidente Emmanuel Macron, che si è piazzata terza con il 20,76%, ma sopratutto per i Repubblicani, che si fermano al al 10,74% dopo aver rifiutato un’alleanza con il RN per questa tornata elettorale.
Di conseguenza, con questi voti RN ha già 37 seggi assicurati, mentre il NFP ne contata 32 e il campo presidenziale solo 2. Sembra dunque che la decisione di Macron di indire elezioni dopo i risultati deludenti delle elezioni europee di tre settimane fa, che avevano evidenziato l’ascesa delle destre, non abbia dato i risultati sperati. Unico dato positivo l’affluenza alle urne alta, che ha raggiunto il 66,7% degli aventi diritto.
Elezioni in Francia, come funziona il secondo turno
L’elezione dell’Assemblea nazionale, il parlamento francese, prevede giuridicamente due turni. Il secondo, a cui possono accedere le forze e le coalizioni politiche che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti, si svolgerà domenica prossima. I partiti transalpini hanno quindi meno di sette giorni per cercare di creare nuove alleanze e valutare se decidere di concorrere o di non presentarsi al secondo turno per creare un’unica coalizione, in particolare tra le forze che vogliono sconfiggere l’estrema destra.
Jordan Bardella, che si sente già la vittoria in tasca, ha dichiarato: «Intendo essere un primo ministro di coabitazione, rispettoso della Costituzione e della carica del Presidente della Repubblica, ma senza compromessi sulle politiche che attueremo al servizio della Francia». Marine Le Pen ha affermato che il «blocco macronista è stato praticamente spazzato via».
Dal canto suo, Emmanuel Macron ha invocato una mobilitazione democratica e repubblicana contro il RN per il secondo turno, sottolineando l’importanza dell’alta affluenza. Alcuni suoi candidati, come la ministra degli Esteri Marie Guevenoux e la sottosegretaria Sabrina Agresti-Roubach, hanno già annunciato il loro ritiro in favore di un voto contro il RN.
Nel frattempo, Gabriel Attal ha sospeso la controversa riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione, prevedendo aggiustamenti e discussioni future. I sindacati CFDT e CGT hanno esortato a contrastare l’avanzata dell’estrema destra, con il Nuovo Fronte Popolare impegnato a superare le differenze interne per contendere il RN al secondo turno.
Il segretario socialista Olivier Faure ha esortato il campo macroniano a mobilitarsi chiaramente. Si preannuncia così una settimana decisiva, con Macron impegnato a giocare le sue ultime carte per mantenere una posizione stabile al potere.
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