Ballottaggi amministrativi, il ritorno del centrosinistra

Ballottaggi amministrativi, c’era una volta il centrosinistra

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Al secondo turno delle amministrative 2024, a sorpresa il centrosinistra riesce a vincere in tutti e cinque i capoluoghi di Regione andate ai ballottaggi, mentre il centrodestra tiene di più nelle periferie. Fondamentali in diverse città l’appoggio di liste che hanno corso indipendenti al primo turno e le larghe intese con il Movimento 5 Stelle.

Tra i risultati più eclatanti quello di Vito Leccese a Bari, che ha ottenuto più del 70% delle preferenze a questa tornata elettorale. Significativa anche la vittoria di Sara Furnaro, prima donna a diventare sindaca a Firenze, che ha staccato di oltre 10 punti percentuali il candidato della destra ed ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt, mentre a Perugia Vittoria Ferdinandi è risultata la preferita dagli elettori nello scontro al femminile con Margherita Scoccia, sostenuta dal centrodestra. Una sindaca anche a Campobasso, dove Marialuisa Forte si è imposta su Aldo De Benedittis; infine Vincenzo Telesca strappa il 64% dei voti a Potenza. Il centrosinistra esulta anche a Cremona e Vibo Valentia, mentre le forze di governo ottengono Rovigo, Vercelli, Caltanissetta, Lecce e Urbino. Ancora, ad Avellino e Verbania invece si impongono due liste civiche.

E per quanto riguarda la rappresentanza femminile, questa tornata di amministrative registra un piccolo record: dei 14 capoluoghi al voto, 6 hanno scelto di eleggere una sindaca. Significativa anche il risultato di Bari, dove il neo eletto sindaco si troverà a interfacciarsi con 5 presidenti di Municipio donne.

Il dato più preoccupante: l’astensionismo

Come preannunciato anche prima della riapertura delle urne, il secondo turno delle amministrative storicamente non richiama particolarmente gli elettori al voto. Chi ha sostenuto un candidato che non è andato al ballottaggio tende a restare a casa dovendo scegliere tra due proposte in cui non si sente rappresentato – salvo rispondere agli appelli a votare “il male minore”.

L’astensionismo però continua a crescere in tutta Italia, con solo il 47,71% degli aventi diritto che si sono recati alle urne per esprimere il proprio voto.

Se due settimane fa Giorgia Meloni tuttavia parlava di un astensionismo comprensibile e sintomo di un malcontento verso le istituzioni europee, nella serata di ieri  il presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato che la scarsa affluenza è «un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l’astensione. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile».

La proposta di La Russa sarebbe dunque eliminare il secondo turno per quei comuni in caso di superamento del 40% nel primo turno.

Chi festeggia invece è Elly Schlein, che parla di «una vittoria storica per il PD ed il campo progressista. È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata».


«I cittadini premiano i progetti d’intesa tra le forze di opposizione», ha commentato anche il M5S in una nota, «frutto non di alchimie di palazzo ma di una convergenza che si va consolidando nelle aule parlamentari quanto nelle piazze. È questo un dato che conforta e incita a continuare».

I risultati dei ballottaggi in Liguria

A Rapallo non basta il concentramento delle forze progressiste intorno a Capurro: Elisabetta Ricci con il 52,61% delle preferenze è la nuova sindaca della città, la prima nella storia del Comune del Tigullio. Bassissima però l’affluenza: ai seggi si è recato appena il 36,04% degli elettori, poco più di un avente diritto su tre.

«Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questa avventura fin dal suo primo giorno, e anche da prima. Ringrazio il mio staff, la mia lista civica e i partiti che mi hanno sostenuto lealmente e anche e soprattutto i Rapallini che si sono uniti al nostro cammino», ha dichiarato la neo eletta. «Sarò il sindaco di tutti coloro che si riconoscono in questo amore, al di là delle polemiche e degli interessi di parte. La nostra Rapallo sarà una città più sicura, più pulita, più accogliente e soprattutto più attenta a soddisfare le esigenze di vita delle donne, dei giovani e degli anziani».

Nell’imperiese invece la chiamata alle urne del PD, rimasto fuori dal ballottaggio, ha dato i suoi frutti a Sanremo

Ribaltato il risultato del primo turno, in cui il candidato del centrodestra Carlo Rolando aveva ottenuto il 42,37% delle preferenze, mentre il candidato civico Alessandro Mager si era fermato al 32,31%. A questa tornata elettorale invece Mager ottiene il 51,2% delle preferenze.

Il primo a complimentarsi è stato Claudio Scajola, primo cittadino di Imperia e presidente di provincia: «Mi congratulo con Alessandro Mager. Ha vinto per competenza, serietà ed equilibrio. Ha vinto chi ha presentato una squadra più coesa, più competente e più credibile. Hanno vinto i cittadini di Sanremo, che hanno premiato le persone sulle sigle. Ha vinto un modo di fare campagna elettorale con stile ed educazione. Gianni Rolando, per quanto lo conosco, avrà sicuramente modo di dimostrare che il suo amore per Sanremo e per il bene di Sanremo è superiore alle cadute di stile di alcuni della sua squadra».

Resta da capire se la nuova maggioranza civica dovrà concedere un ruolo in giunta all’eletto del PD o se, come ha dichiarato per ora dal PD del ponente sarà sufficiente portare avanti i punti condivisi dei programmi elettorali.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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