Angela Giordano per Liguria day intervista Enzo Maraio, Segretario del Partito Socialista Italiano,una voce autenticamente socialista, con una visione nitida sul futuro del Paese, in una prospettiva di riappropriazione della memoria storica dell’Italia, intervistato in occasione della Presentazione del suo libro “ Di nuovo Avanti!”, una raccolta degli Editoriali del giornale storico di recente tornato in edicola, in versione cartacea, di domenica, e disponibile anche online. Abbiamo sentito il Segretario sulla nuova sfida che deve affrontare il Partito Socialista Italiano, che si pone come “alternativa socialdemocratica” alle destre e ha un ruolo di mediazione all’interno della stessa, di Sinistra.
Segretario, l’importanza di una “ voce socialista” in una compagine politica che vede la Sinistra arretrare, piuttosto che avanzare …
Registriamo le urgenze di un Paese in affanno , incassando la sconfitta della Sinistra alle ultime elezioni politiche e ragionando sulle motivazioni, che hanno portato con un vento favorevole le destre al governo , le ricerchiamo soprattutto nello scollamento dalla base e dal territorio, negli errori di “una certa Sinistra” che ha abbandonato la difesa degli ultimi, con la povertà che aumenta, con la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, che non hanno trovato adeguate e valide risposte prima , e che meno che mai, ne trovano da questo Governo. Per questa serie di motivi, crediamo che “una alternativa socialdemocratica” sia importante, e vada a recuperare i valori veri della Sinistra che “o è Socialista, o non è”, nei termini che storicamente hanno portato la Sinistra ad essere all’avanguardia, moderna, e soprattutto a “guardare al futuro del Paese”: piaccia o meno, al netto degli errori commessi, e molti pagati a caro prezzo, e soltanto da noi socialisti, le grandi battaglie e le più importanti conquiste civili e sociali ci hanno visti e ci vedranno sempre in prima linea, a favore dei diritti e delle libertà, per un miglioramento della qualità di vita per tutti i cittadini, a favore dell’abbattimento delle diseguaglianze, con grande attenzione al territorio e ai diritti dei lavoratori ,uniti nelle lotte quotidiane per i carichi di lavoro estenuanti,contro i salari inadeguati e insufficienti , e nella necessità di sconfiggere il Precariato, senza dimenticare che rimettere in moto l’economia, è fondamentale, e soprattutto mantenendo verso il Governo una decisa opposizione, e tuttavia costruttiva.
La memoria storica, il Partito Socialista Italiano rivendica quella che è la nascita della Costituzione, figlia di Partigiani sulle montagne e non di giovani balilla …
Non c’è Futuro senza Memoria, la destra è chiaro cerca di nascondere quello che è il vero “humus” nel quale crescono i loro disvalori e ideali, e poi succede che ad Acca Larentia si faccia il saluto romano , succede che una sentenza della Cassazione sdogani l’apologia del fascismo, come reato, a determinate condizioni, e succede che nel Paese si stia “perdendo il limite”, problema che investe anche la rappresentanza stessa, tanto che un parlamentare, il 31 dicembre scorso, arrivi con una pistola ad una festa, e che tutto cominci a sembrare un atteggiamento talmente “normalizzato”, al punto che nessuno si indigni al punto da richiederne le dimissioni ,o che il parlamentare stesso senta di doversi dimettere.
Nel mio libro, “ Di nuovo Avanti”, in cui parlo delle vicende del nostro giornale storico, il più antico giornale di partito d’Italia, e in cui ho raccolto editoriali che letti di seguito fanno il punto della situazione in cui ci troviamo, si fa riferimento anche all’ importanza della Memoria Storica, prendendo ad esempio le parole di Liliana Segre, pronunciate all’insediamento del Parlamento, che sono di ispirazione in tal senso, e ci invitano a non smarrire quella che è la consapevolezza di quello che siamo, “noi sappiamo da che parte stiamo”, e ci fanno riflettere sulla necessità di operare una attenta “vigilanza” sui diritti e sui segnali di derive pericolose, che sono sempre in agguato, e per cui bisogna avere degli anticorpi resistenti, dati proprio dalla Memoria, di ciò che di aberrante è accaduto, e di ciò che di buono ci ha “portati Avanti”, appunto, e che rappresenta la nostra essenza: essere socialisti , contro una destra sempre più illiberale.
L’importanza della mediazione socialista all’interno della coalizione di Sinistra …
Il ruolo della mediazione socialista è fondamentale per ricostruire una Sinistra che, negli anni, ha perso la sua bussola, i valori a cui facciamo riferimento e da cui partire, che sono senz’altro quelli della Sinistra Riformista di Intini, “la Sinistra del fare”, quella che vince , seguendo i nostri riferimenti in Europa, da Pedro Sanchez, a Sanna Marin, senza ripetere gli errori del passato: una certa tendenza “all’autosufficienza” di alcuni segretari di partito, che si sono succeduti e che ci hanno portati a collezionare una serie di sconfitte, insieme allo scollamento dal Paese “reale” e alla disaffezione dei cittadini al voto.
La Sinistra è una, e la mediazione socialista può rappresentare il” collante” che da troppi anni mancava, e la cui assenza ha portato alla disgregazione e alla dispersione del nostro patrimonio elettorale, sociale e civile, e al ridimensionamento dell’Italia sulla scena internazionale, fino ad arrivare ai ragionamenti politici operati, se pure all’interno della stessa coalizione, “per comparti stagni”, in assenza di una necessaria “visione d’insieme” per risolvere i problemi del Paese.
Primo fra tutti, una Riforma seria della legge elettorale che dia “voce a tutti” e con un reale riferimento al territorio, che per noi passa necessariamente dalla reintroduzione delle preferenze, per diventare una Sinistra innovativa, moderna, che sia realmente da argine alla destra, che sta portando il Paese indietro di decenni.
L’autonomia differenziata, per i socialisti aumenta le diseguaglianze, e rischia di “istituzionalizzare la diseguaglianza” …
Assolutamente sì, prevedere 20 sistemi scolastici diversi, 20 sistemi sanitari diversi, gabbie salariali , proprio perché è volontà di questo governo “differenziare” gli stipendi a seconda delle regioni, finisce per “rompere” quell’Unità Nazionale, l’Unità Territoriale e soprattutto stravolgere la Coesione Territoriale, ci sono dati preoccupanti in tal senso, il problema non è soltanto l’Autonomia Differenziata, ma lo “ schema” con cui la destra affronta l’Autonomia Differenziata, che non ci convince affatto e che, anzi ci preoccupa.
Giorgia Meloni e il suo Governo hanno distrutto l’Agenzia per la coesione Nazionale, hanno di fatto azzerato il Fondo per la Perequazione, portandolo da 4 a meno di 1 miliardo, significa questo che il sistema col quale il governo si interessava a “riparametrare” e uniformare i livelli delle prestazioni nei territori è stato di fatto azzerato.
In sintesi, l’Autonomia Differenziata, unitamente a questi provvedimenti del governo, insieme all’idea di Premierato, rischiano di portare nelle mani di pochi e di accentrare sempre più il potere e di “togliere” alle regioni delle opportunità per riuscire a competere, soprattutto a quelle che sono più “in difficoltà”.
Non è una questione di Sud contro Nord , è un problema che riguarda tutte le periferie, a cui sono stati tolti fondi , si pensi a Scampia o a Bari, e delle regioni più “piccole”, che saranno penalizzate da questo provvedimento “per come è stato disegnato dal Governo” , che va contro l’idea stessa di quella che è la vera autonomia differenziata.