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Angela Giordano per Liguria day Intervista Eugenio Albarella, preparatore atletico di grande esperienza, impegnato nei maggiori Club italiani, rientrato quest’anno per coadiuvare lo staff dell’Udinese Calcio, avendo contribuito a vittorie su vittorie, all’Estero. Con grande generosità, dopo gli allenamenti, e direttamente dal ritiro dell’Udinese, ci ha concesso una intervista fiume, che qui riportiamo in sintesi, dando su nostra richiesta “consigli alle nuove leve”, su come riuscire a diventare un preparatore atletico, di livello.
Eugenio, il tuo esordio …
Nasco calcisticamente nel settore giovanile del Monza, che era già allora una “società pilota” del Milan, finché nel 1992 arrivò ad allenare il Monza, Franco Varrella, uno degli allenatori vicini ad Arrigo Sacchi, e a ridosso del passaggio di Arrigo Sacchi in Nazionale, Zaccheroni mi volle per una disponibilità “in consulenza”, che si trasformò in un “sodalizio”, dal 1998 in avanti. In quel momento, comincia il mio vero percorso e da lì, fino ad oggi, ho sempre scritto le mie pagine intrise di passione, tenacia, sacrificio e metodo. Ma sin dai tempi della Tesi all’Isef, a Napoli, assegnatami sul mondo del Calcio, quando non c’era molta letteratura relative alla preparazione atletica, grazie alla esperienza e alla consulenza del prof Arcelli, uno dei massimi esperti di metodologia dell’allenamento anche di atletica leggera, il quale poichè nacque tra noi questa forte empatia e stima, mi invitò a seguirlo all’ Università di Milano, che aveva un modulo di equipollenza con l’Università di Digione, riuscendo a superare esami integrativi, preparandomi alla mia futura carriera, con uno dei migliori esperti del tempo, facendo esperienze nazionali ed internazionali . Volontà e sacrificio legati ai miei primi tempi a Milano, in cui per seguire i miei sogni, e garantirmi una indipendenza economica dalla famiglia, di notte facevo turni alla allora Sip, di giorno mi allenavo, e cominciavo a muovere i primi passi in questo mondo.
La partita a cui hai tenuto di più e in cui hai sofferto di più.
La partita in cui ho sofferto di più è anche quella che mi ha dato la più grande soddisfazione nella mia carriera, fino ad ora, è stata la Finale di Asian Cup, che equivale ai nostri Campionati Europei possiamo dire, contro l’Australia, vincendo 1 a 0 al 120esimo minuto di gioco, sofferta abbastanza, vincendo la Coppa d’Asia.
Eugenio, qual è la qualità umana che deve avere un ragazzo che si affaccia oggi al mondo della preparazione atletica…
Su tutto, la capacità di essere empatici. Che fa differenza tra un preparatore atletico e un buon preparatore atletico, e consente di “entrare nella testa” dell’atleta, semplificando i concetti e trasferendoli , e questo te lo dà solo la padronanza della materia, quindi consiglio ad ogni ragazzo che si approccia a perseguire il mio stesso indirizzo di studiare tanto, perché la conoscenza profonda ti fa adattare la programmazione, in relazione a quello che hai, e di poter elaborare una strategia, a seconda delle variabili infinite che la partita che vai a disputare, ti pone, in un mondo come questo, che è estremamente competitivo. Bisogna mettersi in discussione, giorno dopo, solo così si può alzare il livello e portare a casa il risultato.
Infine, cosa ti sentiresti di dire al Genoa e alla Sampdoria, in questo momento …
Trovo che il Genoa stia facendo molto bene, posso fare solo i complimenti. Alla Samp, come uomo di sport, posso dire che spero che si possa riprendere presto il suo posto, categoria superiore, e questo è il mio augurio.
Grazie, Eugenio.
