Bisogna agire presto contro la violenza sugli animali e sugli umani
E’ di nuovo ricoverata in ospedale per complicazioni Paola Samaritani, presidente de La Sfattoria degli Ultimi.
Risale alla scorsa settimana l’aggressione di Samaritani, vittima di un violento attacco mentre cercava di fermare un uomo che stava tentando di uccidere un cinghiale presso la struttura alle porte di Roma.
L’aggressore, oltre a infliggere gravi lesioni a Samaritani, ha anche distrutto il suo cellulare per impedirle di diffondere il video dell’aggressione da lei registrato.
“Stavo salvando un cinghiale quando un bracconiere mi ha aggredita” aveva spiegato Samaritani.
Un’aggressione violenta che ha visto la donna colpita con un palo e lasciata a terra in lacrime.
“Non mi aspettavo tutta questa violenza, non è possibile. Mi ha colpita con un palo con cui stava rincorrendo il cinghiale con dei coltelli alla vita e mi ha spinta a terra.
Una violenza che non si limita agli animali, ma che è anche sulle donne ed io ne sono l’esempio concreto”.
Le condizioni di Samaritani parevano in miglioramento, invece ieri il nuovo ricovero in ospedale.
La presidente de La Sfattoria degli ultimi lamenta problemi respiratori dovuti alla frattura del setto nasale, dolori alla cervicale e problemi all’articolazione delle mani.
“Sono scossa e sconvolta da quanto accaduto, ho subito una violenza inimmaginabile, colpita con un bastone, calci e pugni”.
Un episodio davvero preoccupante che non può certo esaurirsi con la “questione animale”.
“La violenza è tentacolare e colpisce dovunque trova fragilità – prosegue Samaritani – che siano donne, animali, perché fonda sulla logica della sopraffazione.
Chi riesce a infliggere dolore e morte a un animale, ha già superato un argine interiore che lo rende potenzialmente capace di fare altrettanto sulle persone. È un pericolo che non possiamo più tollerare. Questa persona ha minacciato di vendicarsi sugli animali della Sfattoria, non possiamo permetterlo”.
La Sfattoria degli Ultimi
L’aggressione è avvenuta nei dintorni de La Sfattoria degli Ultimi, una struttura nota per essere un luogo unico e rappresentativo di accoglienza e tutela per suidi, maiali e cinghiali.
Lo scorso anno, questa struttura ha ottenuto una significativa vittoria in difesa degli animali, riuscendo a impedire l’abbattimento dei suoi ospiti.
Questi animali erano sotto la minaccia di un’ordinanza di abbattimento dovuta alla collocazione in una zona rossa, secondo i criteri per la prevenzione della peste suina africana.
Gli agenti del commissariato di zona stanno attualmente indagando sui dettagli dell’incidente che coinvolge Paola Samaritani.
Sul profilo della Sfattoria sono state condivise immagini della Samaritani spinta a terra da un individuo accusato di essere un bracconiere.
La donna stava riprendendo l’uomo con il suo telefono mentre tentava di cacciare un cinghiale. Tra le immagini diffuse c’è anche quella del telefono distrutto a seguito della caduta.
L’uomo coinvolto ha negato l’aggressione, ma le foto di quanto accaduto si sono diffuse rapidamente sui social, generando una forte ondata di indignazione.
L’aggressione subita da Paola Samaritani è un fatto estremamente grave che richiede una riflessione approfondita sulla connessione tra la violenza sugli animali e quella sulle persone.
Questo incidente non solo mette in luce una violenza diretta nei confronti di un individuo impegnato nella tutela degli animali, ma solleva anche interrogativi più ampi sull’interconnessione tra abusi nei confronti degli animali e comportamenti violenti contro gli esseri umani.
Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali: il povero gatto Leone morto dopo atroci sofferenze
E’ di ieri l’altra terribile notizia del povero gatto Leone scuoiato vivo e morto questa mattina tra inaudite sofferenze.
Leone è stato barbaramente seviziato ed è morto oggi, 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali.
Diritti sempre più abusati che chiedono a gran voce di occuparsi seriamente della questione animale.
Come è possibile non comprendere la gravità di questi episodi di violenza sugli animali?
Esiste anche una base teorica che suggerisce una connessione tra la violenza sugli animali e quella sugli esseri umani.
Questo collegamento può manifestarsi attraverso comportamenti aggressivi e abusi perpetuati su animali, che possono poi riversarsi su individui umani, indicando una possibile predisposizione alla violenza in generale.
In questo contesto, l’aggressione a Paola Samaritani assume un ruolo significativo nel dimostrare come la violenza contro gli animali e quella contro gli attivisti che li difendono siano interconnesse.
La vulnerabilità degli animali maltrattati e il loro stato di impotenza possono trasformarsi in una sorta di terreno fertile per la manifestazione di comportamenti violenti da parte di coloro che, in qualche modo, giustificano o minimizzano la sofferenza degli animali.
Questo grave incidente sottolinea quindi l’importanza di affrontare la violenza contro gli animali come una problematica seria, non solo per il bene degli animali stessi, ma anche per il benessere della società nel suo complesso.
La tutela degli animali e la prevenzione della violenza devono essere considerate come interconnesse e devono essere affrontate con determinazione sia a livello legale sia sociale.
Solo attraverso una comprensione approfondita di queste dinamiche e attraverso un impegno collettivo, possiamo sperare di costruire una società più sicura, rispettosa e compassionevole per tutte le sue creature.
Nell’augurare a Paola Samaritani una rapida guarigione ci si augura che le indagine proseguano il loro corso per l’accertamento di tutte le responsabilità.
La violenza su animali ed umani non può in alcun modo essere tollerata: va fermata e punita adeguatamente. Per il bene di tutti noi.
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