Il gruppo Axa si fa avanti per gestire i terminal del porto di Genova

Il gruppo Axa si fa avanti per gestire i terminal del porto di Genova

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Il 1° dicembre la Bundeskartellamt (l’Antitrust tedesca) ha notificato l’operazione con cui il 38% delle quote dei terminal del Porto di Genova saranno presto ceduti a una società creata da Axa. L’affare, indicato sul sito dell’Antitrust della Germania come «acquisizione del Gruppo Investimenti Portuali s.p.a. per il co-controllo di Psa Genova Pra’, Terminal Contenitori Porto di Genova e Pra’ Distripark Europa S.p.A., tutti i servizi di terminal container e spedizioni» coinvolge il principale terminal gateway di Genova a Pra’ e il Sech.

L’offerta, secondo quando ricostruito dal Secolo XIX, arriverebbe da Pervinca s.r.l., una società italiana creata appositamente per questo affare, alle cui spalle ci sarebbe il colosso francese delle assicurazioni Axa. In questo modo, Axa Investment Managers entrerebbe nel business portuale acquisendo un’importante quota, seppur di minoranza, del più grande terminal gateway italiano.

Già ad aprile il Gruppo investimenti Portuali (Gip) c’erano state indiscrezioni sulla volontà di cedere le sue quote, con un incarico alla Morgan Stanley per sondare il mercato e verificare la presenza di potenziali compratori. I due fondi d’investimento interessati all’affare sembravano essere l’australiano Ifm, già noto a Genova per aver rilevato per un miliardo di euro il 35% di San Quirico dalle famiglie Garrone e Mondini, controllando così che controlla il 62,5% di Erg, e proprio il fondo infrastrutturale del gruppo Axa.

Gruppo Investimenti Portuali è la società che controlla il 38% dei due terminal genovesi ed è composta a sua volta dai due fondi Infravia e Infracapital

Il fondo francese e quello inglese detengono il 95% delle quote di Gip, mentre il rimanente 5% appartiene a Giulio Schenone, che li invitò a entrare nel mondo della portualità nel 2017 rilevando il capitale dal gruppo Finsea, da Giovanni Cerruti del gruppo Gastaldi, dalla famiglia Magillo e dallo stesso Schenone, che all’epoca cedette un 10%.

Oltre alla proprietà di minoranza a Prà e nel Sech, Gip detiene circa il 35% delle quote di Veno, la società che gestisce il molo commerciale di Venezia, quote che sarebbero coinvolte nell’affare citato dalla Bundeskartellamt. Ad aprile The MediTelegraph supponeva che una cessione come questa potesse valere tra i 500 milioni e il miliardo di euro. Fuori dalla trattativa resterebbe fuori il terminal di Livorno, per il quale si vocifera su una possibile trattativa con il gruppo Grimaldi.

Se l’operazione fosse confermata, Axa dunque diventerebbe una minoranza pesante in un’affare che tra Genova e Venezia vede la movimentazione di quasi oltre 2 milioni di TEU all’anno. I numeri dei due scali per il 2023 dovrebbero infatti essere in linea con le previsioni di inizio anno da parte del colosso di Singapore: Psa Genova Pra’ registrerà una contrazione del 3%, per un totale di 1.470.000 TEU movimentati, mentre Vecon può esultare con una crescita del 10% e 336.000 TEU nel 2023.

A ciò si aggiungono i dati diffusi da Sech (Terminal Contenitori Porto di Genova) che a fine anno dovrebbe confermare un +6% rispetto al 2022 e 247.000 TEU movimentati.

Al momento non ci sono commenti pubblici da parte del Gip o da Giulio Schenone. La pubblicazione della notifica da parte dell’Antitrust tedesca tuttavia lascia supporre che l’offerta sia stata accettata.

La parola sull’offerta di AXA passa a Psa, socio di maggioranza dei terminal del porto di Genova coinvolti

In quanto socio di maggioranza, Singapore detiene un diritto di prelazione sulle movimentazione delle quote coinvolte. Piuttosto che far entrare il gruppo francese nell’affare, Psa potrebbe anche decidere di rilevare direttamente le quote del Gip per gestire da solo i terminal di Genova e Venezia.

Tuttavia, il gruppo dell’estremo Oriente in questo momento è impegnato in un delicato cambio di vertice preparandosi all’uscita dell’AD e CD Tan Chong Meng, che lascerà i suoi incarichi il 1° marzo 2024. Al suo posto subentrerà Ong Kim Pong. La concomitanza tra le due operazioni potrebbe rendere molto più lunga la decisione in merito ai terminal genovesi. Non è attesa una risposta prima di gennaio 2024.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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