Clochard muore freddo Genova

Clochard muore per il freddo nelle strade di Genova

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L’arrivo del grande freddo invernale in Liguria ha causato vittime: un problema che si ripresenta tutti gli anni al primo freddo, a pagarne le conseguenze sono le tante anime che popolano le strade e le vie della città senza un posto caldo dove andare a dormire.

Una morte triste, sul freddo cemento, abbandonato a se stsso, è così che nella fredda notte tra il 4 e il 5 dicembre nelle strade di Genova è morto Diallo Seydou 72enne proveniente dal Senegal.

L’uomo era stato notato dai volontari Caritas che lo avevano segnalato per le sue condizioni di salute fragili: ad aprile scorso era stato portato al pronto soccorso mentre tra maggio e agosto era stato nuovamente ricoverato presso le strutture di Fondazione Auxilium per 30 giorni, il periodo previsto dal Patto di sussidiarietà con il Comune di Genova.

Emergenza senzatetto, Caritas: “posti letto insufficienti”

“Nella mattina di mercoledì – ha riferito Monica Boccardo, responsabile dello sportello di accoglienza Caritas – i nostri volontari si sono recati sul posto per soccorrere Diallo. Purtroppo non c’era più. Abbiamo iniziato una ricerca che in giornata ci ha portato ad apprendere della sua morte, su una panchina, con tutta probabilità dovuta alle sue condizioni di salute e al freddo intenso di quella notte.”

“Malgrado diverse accoglienze notturne straordinarie messe in atto dal lavoro di rete tra Comune, Terzo settore, Chiesa -commenta Giuseppe Armas, direttore della Caritas diocesana di Genova – la disponibilità di posti letto è ancora insufficiente mentre la domanda aumenta, specie in questi giorni di freddo troppo intenso che porta un numero crescente di persone a riempire ogni mattina lo Sportello Caritas per riscaldarsi”

“Il lavoro di rete tra tutti i soggetti coinvolti è concreto e anche la storia dei mesi scorsi di Diallo ce lo ricorda. Eppure c’è anche la certezza che bisogna fare di più, specie per unire sempre meglio l’approccio sociale e quello sanitario nel prendersi cura di questi cittadini più esposti per problemi di salute all’usura della vita di strada”, aggiunge Armas. Che, infine, rimarca come “Il Basilico, servizio di convalescenza protetta per persone senza dimora promosso dalla cooperativa Il Melograno e dall’Auxilium, in collaborazione con la Regione Liguria e l’ospedale policlinico San Martino, dove anche Diallo era stato ricoverato, è un esempio quasi unico in Italia, ma evidentemente non può bastare. Rimane nei nostri occhi la richiesta stremata di aiuto di Diallo, che abbiamo cercato di raccogliere nel minor tempo possibile, arrivando comunque tardi

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Info Francesca Galleano

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Francesca Galleano, 25 anni, laureata in Lettere e in Informazione ed Editoria. Appassionata di calcio, cultura, viaggi e fotografia. Caparbia, determinata e responsabile ma anche sognatrice e capace di stare contemporaneamente con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole.

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