Caso Calissano, arresti domiciliari per l’avvocato Matteo Minna. Il legale avrebbe prelevato dei soldi dal conto dell’attore, deceduto a Roma nel 2021 per un mix di farmaci e antidepressivi, e di altri amministrati.
Secondo la richiesta della procura di Genova, la guardia di finanza ha eseguito la misura emessa dal gip, che condanna Minna per essersi appropriato di denaro dal conto corrente di Calissano e di altri amministrati. Oltre all’arresto, il gip ha inoltre disposto il sequestro di beni e conti correnti.
Minna sarebbe accusato di peculato aggravato, falsità ideologica e falsa perizia. Avrebbe sequestrato ben 817.326 euro, poi coperti attraverso false relazioni di sintesi sull’andamento delle amministrazioni di sostegno a lui affidate e quindi, di fatto, falsate. L’avvocato avrebbe inoltre indotto in errore il consulente incaricato dal giudice tutelare di Genova di esaminare la gestione patrimoniale e regolarità dei rendiconti presentati in relazione agli incarichi di amministratore di sostegno affidatigli.
Secondo gli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria, Minna si sarebbe approfittato dell’età avanzata o della fragilità dei suddetti. Quindi, non avrebbe presentato rendiconti, prelevando ripetutamente dai conti correnti degli assistiti cifre poi riversate sul proprio conto personale. Tali movimenti venivano successivamente giustificati come pagamenti di false fatture, per compensi per assistenza legale o prestazioni personali, di cui però non è stata rinvenuta traccia.
Per nascondere i prelievi, Minna firmava relazioni periodiche di sintesi ideologicamente false, omettendo di riferire circostanze rilevanti. Le fatture, inoltre, sarebbero risultate falsate dalla presenza di date e numeri emesse nei confronti di altri clienti o da duplicazioni di fatture già emesse nei confronti dello stesso assistito.