Nella serata di sabato, Parigi è stata teatro di un tragico attacco vicino alla Tour Eiffel, che ha portato alla morte di un turista tedesco-filippino di 23 anni e al ferimento di altre due persone, tra cui un cittadino inglese di 66 anni. L’aggressore, identificato come Armand Rajabpour-Miyandoab, un 26enne francese di origine iraniana con problemi psichiatrici, è stato arrestato dalla polizia. L’incidente ha scosso la città e ha rinnovato le preoccupazioni per la sicurezza pubblica.
Il racconto dell’attacco
L’aggressione è avvenuta nei pressi del Ponte di Bir-Hakeim, tra il 15° e il 16° arrondissement di Parigi, poco prima delle 22:00. La vittima è stata trovata in arresto cardiorespiratorio con ferite da coltello alla schiena e alla spalla. Tra le persone ferite c’è anche un inglese di 66 anni, colpito alla testa con un martello mentre passeggiava con la moglie e il figlio lungo Avenue du President e Avenue Kennedy.
Durante il suo arresto, l’aggressore ha minacciato la polizia con un martello e ha gridato “Allah Akbar.” Secondo le autorità, Armand Rajabpour-Miyandoab era schedato per islamismo radicale e aveva già avuto un precedente arresto nel 2016 per un tentativo di attacco. Il ministro dell’Interno francese, Gérard Darmanin, ha dichiarato che l’aggressore soffriva di disturbi psichiatrici ed era stato rilasciato nel 2020, ma continuava a essere monitorato dalle autorità.
La reazione delle autorità
Il primo ministro francese, Elisabeth Borne, ha sottolineato che la Francia non arretrerà davanti al terrorismo e ha elogiato il coraggio delle forze dell’ordine e dei servizi di emergenza. Nel frattempo, il presidente Emmanuel Macron ha inviato le sue condoglianze ai familiari della vittima e ha esortato all’unità europea contro ogni forma di terrorismo.
Il profilo dell’assalitore
Armand Rajabpour-Miyandoab aveva giurato fedeltà all’ISIS, come confermato dal procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard. Il killer, convertito all’islam nel 2015, era stato inserito nell’elenco francese per radicalizzazione islamica. Aveva un precedente arresto nel 2016 con una condanna a quattro anni di carcere per la preparazione di un attentato pianificato nel quartiere degli affari La Défense.
Preoccupazioni espresse dalla madre
La madre dell’aggressore aveva esposto le sue preoccupazioni riguardo al comportamento del figlio alla fine di ottobre. Una franco-iraniana di 26 anni, aveva segnalato alle autorità che suo figlio si stava chiudendo in se stesso. Nonostante ciò, l’uomo era stato rilasciato nel 2020 e continuava a essere seguito amministrativamente dalla DGSI.
Condanna internazionale e indagine antiterrorismo
La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha espresso profondo cordoglio alla Francia e ha sottolineato l’importanza dell’unità europea contro il terrorismo. Nel frattempo, la procura di Parigi ha avviato un’indagine sulla polizia criminale per omicidio e tentato omicidio, assegnando l’inchiesta alla procura nazionale antiterrorismo.
L’attacco ha nuovamente evidenziato la necessità di affrontare le sfide legate al terrorismo e alla sicurezza pubblica, sollevando domande sulla gestione di individui radicalizzati con problemi psichiatrici.
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