Decreto Baby Gang

Decreto Baby Gang, dal Daspo urbano a multe e arresti dai 14 anni

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Decreto Baby Gang, tutte le misure contenute nella bozza per contrastare la criminalità minorile soprattutto quella legata alla criminalità organizzata.

Dilagano le baby gang e la criminalità giovanile, tutti i protagonisti degli ultimi episodi di cronaca sono infatti giovanissimi. Così per prevenire e disincentivare la criminalità tra i minori Meloni ha firmato il Decreto Caivano.

Un decreto dalle misure repressive e preventive che segna una stretta alle baby gang: dall’ammonimento del questore fino ai 12 anni di età all’arresto in flagranza per spaccio anche di lieve entità, carcere fino a due anni per i genitori che non mandano i figli a scuola con sottrazione dell’assegno di inclusione (prima la pena per i genitori che non mandavano a scuola i figli era una multa di 30 euro) e parental control su tutti i device collegabili a internet obbligatorio per tutti.

Il decreto Caivano prevede anche un percorso più severo di reinserimento e rieducazione dei minori condannati, con lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit per 1-6 mesi.

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Decreto Baby Gang, le posizioni al tavolo

Presenti alla scrittura del provvedimento oltre Meloni e Mantovano anche i ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Giuseppe Valditara e Eugenia Roccella. Quest’ultima avrebbe voluto un provvedimento più severo riguardo ai siti porno da vietare ai minori. “Una materia complessa – secondo Meloni – su cui non mi sembra giusto intervenire con un decreto”. Preoccupata invece la Roccella che dichiara che ormai ai siti porno accedono i bambini a partire dai 6 anni.

Anche il Daspo urbano (Dacur), cioè l’allontanamento dalla città a partire dai 14 anni se legato alla criminalità organizzata o al traffico di stupefacenti. Invece aumento delle sanzioni per spaccio di lieve entità con arresto in flagranza del minore e ammonimento del questore che viene esteso anche ai minorenni tra i 12 e i 14 anni.

Avviso orale del questore esteso ai 14enni che se condannati anche in via non definitiva avranno il divieto di utilizzare smartphone, web e social. La sorveglianza del giovane sarà, ovviamente, affidata ai genitori o a chi comunque è esercente della responsabilità genitoriale che rischiano una multa da 200 a 1.000 euro a meno che non provino “di non aver potuto impedire il fatto”. Stretta anche sul possesso di armi bianche tra i giovani (ad esempio coltelli da cucina).

“Non vogliamo mettere in galera i dodicenni – rassicura Meloni – con questo decreto vogliamo colpire l’uso della manovalanza minorile da parte della criminalità organizzata, favorita dal fatto che gli under 18 abbiano pochi rischi dal punto di vista penale.”

Non c’è stato infine l’abbassamento dell’età per imputabilità, scontentando Salvini che voleva che “i ragazzini pagassero come gli adulti”.

Un decreto per riqualificare Caivano

Nell’ambito del decreto l’esecutivo ha anche nominato Fabio Ciciliano commissario alla riqualificazione di Caivano, comune in provincia di Napoli e visitato nei giorni scorsi dalla Premier. Il commissario dovrà gestire i 30 milioni di euro destinati dal decreto legge per contrastare le situazioni di degrado e disagio giovanile. Un lavoro di riqualificazione che durerà qualche anno ma che avrà la presenza cadenzata del governo, ha garantito Meloni.

Sostegno anche alle scuole del Sud: arriveranno 32 milioni di euro per potenziare l’organico dei docenti. “A Caivano, per esempio – spiega il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – arriveranno 20 insegnanti in più. Ma saranno interessate 2.000 scuole del Mezzogiorno, con l’estensione del tempo pieno e l’aumento degli stipendi per i docenti impegnati per attività extracurriculari. Le scuole avranno poi un fondo specifico per svolgere azioni di recupero sociale e psicologico”. 

Le critiche dall’opposizione

l decreto legge ha sollevato ovviamente le critiche dell’opposizione, secondo cui non servono retate e misure spot per aiutare territori degradati. Simona Malpezzi, del Partito democratico, ha detto che la «preoccupa l’impostazione solo sanzionatoria e punitiva», mentre per Ilaria Cucchi (Avs) «inasprire le pene per i minori è pura follia». Intervenuto anche il sindacato degli agenti penitenziari Uilpa, per cui «l’imputabilità sotto i 14 anni ingenererebbe ulteriori difficoltà gestionali e di coesistenza fra fasce d’età diverse.

Foto di copertina: Head Topics

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Info Francesca Galleano

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Francesca Galleano, 25 anni, laureata in Lettere e in Informazione ed Editoria. Appassionata di calcio, cultura, viaggi e fotografia. Caparbia, determinata e responsabile ma anche sognatrice e capace di stare contemporaneamente con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole.

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