Sospetti in fuga causano incidente con l’auto dei Carabinieri di Altare
Fonte: Carabinieri di Savona

Sospetti in fuga causano incidente con l’auto dei Carabinieri di Altare

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Nella mattinata di giovedì 24 agosto, la pattuglia dei Carabinieri di Altare è entrata in collisione con lo scooter di due presunti rapinatori sulla strada tra i comuni di Mallare e Altare. L’azione è nata sulla segnalazione di diversi cittadini di Mallare che avevano riconosciuto il mezzo, che già da diversi mesi è stato notato sul territorio della Val Bormida in concomitanza di furti o tentati furti nelle abitazioni.

Gli episodi si sono verificati in diversi comuni della zona. Alcuni residenti da tempo segnalano due persone sullo scooter, notate a osservare le abitazioni poi vittime di incursioni e a percorrere strade sterrate secondarie. La solerzia dei cittadini ha messo in movimento la pattuglia, che in quel momento stava perlustrando il territorio di Mallare, che ha deciso di porsi in mezzo alla carreggiata per fermare il motociclo. Pur avendo ricevuto l’alt, il conducente ha tentato il tutto per tutto fingendo di rallentare per fermarsi e accelerando a tutta velocità cercando di passare tra la vettura della pattuglia e il margine della sede stradale.

Una manovra azzardata a velocità troppo alta, che si è conclusa con la perdita di controllo del mezzo. Lo scooter prima ha urtato l’automobile, quindi ha sbattuto contro la recinzione di un’abitazione nei pressi. In tutto ciò, si è verificato un impatto in cui un carabiniere è rimasto lievemente contuso.

I sospetti in fuga causano incidente con l’auto dei Carabinieri di Altare. Il conducente si è dato alla fuga

Nello scontro, l’uomo che era alla guida del motociclo è riuscito a rimettersi in piedi e a darsi alla fuga a piedi nei boschi della Val Bormida, riuscendo a far perdere le proprie tracce. A nulla è valso l’intervento di altre vetture della Compagnia Carabinieri. Il passeggero dello scooter finito a terra, invece, ha cercato a sua volta di eludere l’accertamento malgrado le lesioni riportate nella caduta. Anzi, ha cercato di spintonare la prima carabiniera che gli si è avvicinata, anche al fine di prestargli soccorso. La militare, comunque, si è fatta solo qualche livido. Anche grazie al successivo intervento dei colleghi, inoltre, è riuscita a vincere la resistenza in pochi istanti. Dopo la richiesta dei soccorsi medici per tutti i coinvolti, i carabinieri si sono messi al lavoro. Mentre i colleghi degli reparti continuavano la caccia all’autista, hanno proceduto alla perquisizione del fermato e dello scooter.

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Dal controllo è emerso la contraffazione della targa del motociclo

Ciò è stato possibile all’applicazione di una perfetta riproduzione adesiva di un altro codice alfanumerico sopra alla piastra originale. Anche il contenuto del baule nella sella ha lasciato spazi a pochi dubbi: una mola con batterie ricaricabili, grossi cacciaviti, dischi con taglio in diamante per acciaio e un attrezzo artigianale potenzialmente idoneo alla forzatura di infissi e casseforti. Addosso al sospettato, inoltre, i carabinieri hanno trovato

  • spray urticante
  • guanti antiscivolo
  • un berretto con visiera
  • una radio trasmittente

Il passeggero è un uomo di nazionalità italiana di 25 anni, residente nella Provincia di Torino. Tutti elementi che fanno pensare al perfetto kit dello scassinatore. Allo stato attuale, gli elementi a carico del passeggero e del conducente scappato sono indizi in relazione a vari furti commessi in passato. Per il momento dunque, dopo le cure del caso ricevute presso il Pronto Soccorso di Pietra Ligure, i militari hanno denunciato l’uomo a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e falso materiale in concorso. 

Il mezzo a due ruote e gli attrezzi rinvenuti al suo interno, in ogni caso, sono sottoposti a sequestro per i rilievi forensi del caso. A ogni modo le indagini proseguiranno con la raccolta di elementi per chiarire se i due fossero solo mototuristi abitudinari della zona o se, invece, abbiano avuto un ruolo nei vari furti commessi in Val Bormida. 

Il procedimento penale è attualmente nella fase preliminare. I provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, ma l’Autorità Giudiziaria non ha ancora assunto alcuna decisione definitiva.

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