La giornata di ieri rappresentava un triste anniversario per Genova: dieci anni fa infatti, il 7 maggio 2013, nove persone persero la vita nel tragico crollo della Torre Piloti.
Daniele Fratantonio, Giovanni Iacoviello, Davide Morella, Marco De Candussio, Giuseppe Tusa, Francesco Cetrola, Michele Robazza, Sergio Basso e Maurizio Potenza sono i nomi delle vittime rimaste uccise quella notte quando la nave “Jolly Nero”, facendo manovra per uscire dal porto, urtò la Torre Piloti facendola crollare.
Ieri si è tenuta la cerimonia di commemorazione in loro onore. Sono stati ricordati dai parenti e dalle istituzioni con l’esposizione di una targa che darà il nome ad una nuova via; “via Magazzini generali” è stata rinominata via “Vittime della Torre 7 maggio 2013”.
Presenti alla commemorazione le madri delle vittime che hanno scoperto la targa e i rappresentanti delle istituzioni cittadine.
Prima del momento solenne però c’è stata una messa in suffragio presso la cattedrale di San Lorenzo celebrata dal cardinale Bagnasco. Alla funzione hanno partecipato il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi e l’ammiraglio direttore marittimo della Liguria Sergio Liardo. Presenti anche il viceministro Edoardo Rixi, il vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna e il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba.
Il ricordo delle vittime di Torre Piloti: Sara Iacoviello arruolata in memoria del fratello
Sono passati dieci anni da quella notte e il ricordo e la convivenza con un lutto restano sempre i peggiori nemici per chi resta. Ma in tutta questa triste vicenda c’è anche una bella storia di coraggio e forza di volontà. E’ quella di Sara Iacoviello – sorella di Gianni, vittima della Torre Piloti – che ha deciso di arruolarsi nella Guardia Costiera per onorare la memoria del fratello.
Sara ha 42 anni e per la prima volta ha presenziato alla cerimonia in ricordo della tragedia vestita in uniforme.
“E’ stato un richiamo e poi è diventato un tarlo. La sera prima di dormire non pensavo ad altro, così mi sono messa a studiare. Sento che Gianni è fiero di me, che è con me. L’ho sentito sempre accanto, fin dall’esito del concorso quando mi è stato detto che ero idonea. A quelle parole – continua Sara – un brivido mi ha trapassato il corpo, è stato qualcosa che è difficile descrivere a parole. E’ stato stupendo“
Foto di copertina: Genova Repubblica
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