Intervista a Miriam Joyce, la Tim Burton degli ottantotto tasti

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Dopo il successo del primo singolo con più di 11.000 ascolti sulle piattaforme digitali chiediamo alla giovane compositrice finalese di raccontarci il suo nuovo singolo “L’universe à traverso le regard des dieux

Questo singolo nasce come suite e racconta l’amore impossibile tra un dio e una terrestre. Un amore travagliato, il brano è molto dettagliato tanto da chiudere nella suite di un concept album. Oggi uscirà la prima parte sui digital store in autunno uscirà il proseguo.

Perché hai scelto questo titolo?

Il titolo “L’universe à traverso le regard des dieux” è nato in fase di composizione  essendo un messaggio celestiale d’amore e mi piaceva l’idea del titolo in francese.

In questa suite oltre il pianoforte è presente l’orchestra perché questa scelta?

La parte orchestrale è un idea nata con il mio produttore “accendano a un sorriso essendo oltre il suo maestro anche il suo produttore”.

Perché volevo far trasparire il messaggio in modo più omogeneo, infatti la parte orchestrale da voce ai protagonisti della storia. Parte orchestrale arrangiata sapientemente dal mio maestro, dove Il pianoforte è la voce narrante.

Per questo singolo hai preso spunto da un tuo amore?

Se mi avessi fatto la domanda a inizio della prima stesura si! Pian piano con il passare del tempo sul pentagramma la tematica è stata più profonda come ideale dell’amore a livello universale.

Cover del nuovo album di Miriam Joyce – Foto di Rosanna Ghigo

È cambiata la tua vita dopo il successo di Harmony of the Moon?

La vita non è cambiata assolutamente dopo l’uscita del primo singolo, amando la mia privacy tanto da non vivere assiduamente come le mie coetanee una vita virtuale sui social.

Perché hai questo distacco dai social?

Penso che i social stiano robotizzando  la nostra quotidianità. Preferisco osservare e percepire ogni singolo momento della vita reale che cela delle emozione.

Quali sono gli hobby di una ragazza della generazione Z senza l’ausilio dei social?

Amo passeggiare con le amiche lungo il mare, la scrittura, leggere molti libri e analizzare attentamente le serie tv, vera mia passione.

Quindi oltre a fare la compositrice sei anche scrittrice, puoi raccontare ai nostri lettori quali tematiche tratti?

Partendo dal presupposto che i miei racconti sono molto personali e intimi le mie tematiche descrivono le paure che mi circondano e allo stesso tempo essendo una ragazza incline alla socialità osservo accuratamente le persone tanto da far mie anche le loro storie.

Oltre all’uscita discografica ci sarà anche un’uscita letteraria?

Nei miei progetti futuri senz’altro ci sarà spazio per il mio primo libro che prende spunto dal nuovo album del mio produttore “Crossing in the seanson” titolo nato da una mia intuizione creativa.

Miriam Joyce quando ha iniziato a suonare?

Ho iniziato a suonare da piccolina alla tenera età di otto anni con il flauto dolce successivamente alle medie ho iniziato lo studio di flauto traverso.

In prima superiore ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte per un breve periodo. Ho ritrovato l’amore per questo strumento grazie a te maestro da circa tre anni.

Visto che ami scrivere come descrivi il rapporto con il tuo maestro e produttore?

E’ un rapporto di comprensione e fiducia reciproca, anche se alcune miei idee musicali rendono arduo il suo compito nell’arrangiare ma in parte è colpa sua ( parte una fragorosa ristata da parte di tutti e due)  mi sta svezzando musicalmente a sua immagine e somiglianza con il suo metodo innovativo e alternativo così donandomi la voglia di credere in me. Essendo inoltre la veterana dei suoi amati Luppini, aiuto il maestro con i più piccoli. Questo mi serve per intraprendere un domani anche la strada dell’insegnamento.

Quali consigli ti senti a questo punto di dare ai giovani che vogliono intraprendere lo studio di uno strumento?

Il consiglio per intraprendere questa strada è lasciarsi trasportare dalla musica e dedicare molto tempo allo strumento non sentendosi in difetto dinnanzi alla società ma trovare una propria personalità.

https://spotify.link/ymFvXloKyyb

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Info Maestro Alberto Luppi Musso

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Alberto Luppi Musso classe 74 nasce a Genova, ma è di origini mantovane da parte della madre che gli ha trasmesso la grande passione per la melodia del pianoforte. Da vent’anni compone brani e da circa trenta insegna pianoforte, composizione e teoria. Ha ricevuto premi a livello nazionale per musica e live. Sta realizzando il suo sogno, un musical dedicato a San Francesco.

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