Mia, nuovo sussidio povertà

Addio Rdc. Ecco Mia, il nuovo sussidio contro la povertà. Cosa cambierà?

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Dopo numerosi dibattiti, idee e proposte il Governo Meloni sta preparando la bozza per un nuovo sussidio contro la povertà che andrà a sostituire definitivamente il reddito di cittadinanza.

Mia, il nuovo sussidio povertà: le regole

Per il “reddito della discordia” sembra dunque arrivato il momento dell’addio. Potrà infatti essere richiesto ancora fino al 31 agosto 2023, e sarà erogato fino alla fine dell’anno, dopodiché verrà sostituito da “Mia”, Misura di inclusione attiva, il nuovo sussidio contro la povertà che dovrebbe entrare in vigore da settembre.

Nella bozza del testo si legge che si tratta di un provvedimento in 12 articoli che separa i beneficiari in due platee, tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

L’importo erogato sarà di 500 euro al mese per i primi: cioè le famiglie con minori, disabili o over 60. Mentre saranno gli occupabili ovvero single, nuclei senza figli e anziani percepiranno 375 euro al mese.

A cambiare sarà anche la durata del provvedimento: l’esecutivo non ha ancora stabilito i criteri ma le ipotesi sono un sussidio di 12 mesi e poi altri 6 per gli occupabili con l’intervallo di un mese. 18 mesi invece la durata prevista per i non occupabili che scenderanno a 12 dopo la seconda domanda.

Cambiano anche alcuni requisiti essenziali: il livello di Isee scende a 7200 euro a fronte dei 9360 di oggi. Inserito nel testo anche il contributo dell’affitto, che oggi vale 280 euro, e sarà quindi il massimo importo che si potrà ottenere.

Mia, nuovo sussidio povertà e i minori:

Da quanto emerge dalla nuova bozza di riforma anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti a partecipare attivamente con formazione e lavoro imposti dal nuovo sussidio.

Nel Mia – si legge – sono tenuti a questo obbligo:

“Tutti i componenti del nucleo familiare maggiorenni ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici”

Esclusi dall’obbligo saranno invece i beneficiari over 60 e i componenti con disabilità. Possono essere esonerati anche i componenti con carichi di cura. I minori inoltre avranno diritto di 50 euro al mese nel Mia in quota fissa. Lo si legge nel testo del nuovo provvedimento:

Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne che non usufruisce dell’assegno unico, fino a un massino di 2,1 ed eventualmente elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave. I componenti minorenni o maggiorenni che usufruiscono dell’assegno non sono conteggiati nella scala di equivalenza e per ciascuno di essi è riconosciuto un importo mensile della Mia in misura fissa pari a 50 euro.”

Sono modifiche queste che consentiranno allo Stato di risparmiare 3 miliardi ma che abbasseranno ulteriormente il livello di povertà.

Una famiglia di quattro persone con membri non occupabili e con un Isee pari a 9360 euro arriva al massimo a 900 euro al mese. Con l’abbassamento del tetto Isee a 7200 l’importo scenderebbe a 800 euro mensili e potrebbe cadere anche il contributo per l’affitto.

Foto di copertina: Il Messaggero

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Info Francesca Galleano

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Francesca Galleano, 25 anni, laureata in Lettere e in Informazione ed Editoria. Appassionata di calcio, cultura, viaggi e fotografia. Caparbia, determinata e responsabile ma anche sognatrice e capace di stare contemporaneamente con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole.

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