Crisi medicinali: migliaia di farmaci introvabili tra cui Moment, Nurofen, Augmentin, Tachifludec e Tachipirina. Ma anche antidepressivi, antibiotici e antipiretici. Il problema sta colpendo soprattutto le farmacie mentre gli ospedali sembrano reggere l’onda d’urto. Molteplici cause di questa crisi si riversano su scenari internazionali: la guerra in Ucraina e il Covid in Cina.
Giuseppe Castello, presidente di Federfarma Genova l’ha definita la “tempesta perfetta”. Un’emergenza nazionale che ha colpito anche il nostro territorio: sono centinaia i medicinali introvabili, tremila i singoli marchi. Dagli antinfiammatori agli antidepressivi e antibiotici.
Un’emergenza che ha a monte diversi fattori ha spiegato Castello:
“Ci sono più fattori che si sono verificati tutti nello stesso momento e che riguardano molto spesso anche dinamiche internazionali. Ad esempio la carenza di materie prime dovuta alla guerra in Ucraina, il rallentamento delle fabbriche in Cina a causa di una forte ripresa dei contagi da Covid.”
A tutto ciò si aggiunge anche il caro benzina: perché adesso i fornitori visti i costi elevati, forniscono con meno frequenza rispetto al passato; e poi c’è la questione dei prezzi bloccati dei farmaci.
La carenza di farmaci induce le case produttrici ad inviare i rifornimenti nei paesi in cui i prezzi sono più elevati ottenendo un maggiore guadagno. Mentre in Italia ci sono tariffe precise e definite, ha spiegato Catello.
Questa difficile reperibilità sembra per ora non colpire gli ospedali, assicura Alessandro Bonsignore, presidente dell’Ordine dei medici di Genova e della Liguria, che ha detto:
“Sono a conoscenza del problema che si sta verificando nelle farmacie, per quanto riguarda invece gli ospedali non mi risulta ci siano emergenze”.
Crisi medicinali: dall’estero
La crisi di medicinali sta colpendo anche gli altri paesi europei. Il governo francese ha vietato fino alla fine di gennaio la vendita online di farmaci a base di paracetamolo.
Il ministro della Salute greco Plevris ha invece invocato una politica centrale al livello dell’Ue, visto che il problema sta affliggendo tutti gli Stati membri.
Sul piano nazionale italiano invece il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) , Silvestro Scotti ha tranquillizzato dicendo:
“Non c’è bisogno di fare scorte. Non parlerei di emergenza, c’è una difficoltà negli approvvigionamenti dettata da situazioni internazionali sfavorevoli ma anche da una logistica imperfetta”.
Una situazione che finora quindi non allarma ma resta comunque delicata.
Francesca Galleano
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