FAMILY OF GOD
Copertina del magazine Psyche Out

FAMILY OF GOD, “We are the world”, Ochre 1999

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Autoproclamatisi “mistici da discoteca”, questo duo inglese con base a New York, formato da Adam Peters, coadiuvato dal gestore di un negozio di vestiti Chris Brick, ha saputo fondere il pop elettronico dei sixties a sonorità classiche e lounge, creando un sound decisamente particolare ed intrigante.

 

FAMILY OF GOD, “We are the world”, Ochre 1999

 

Peters, che è il cuore pensante della band, ha saputo estrapolare ed utilizzare nel miglior modo possibile, le sue precedenti esperienze: tastierista negli ECHO & THE BUNNYMEN, periodo “Ocean rain” e gli studi classici di violoncello.

Collaboratore e produttore ( ha lavorato con SIOUXSIE & THE BANSHEES nonché alla colonna sonora di vari film tra cui “Snowden” di Oliver Stone), ha fatto di questo lavoro il suo manifesto sonoro.

L’intero album è una riflessione sul mondo.

Con spunti psicologici, meditativi ed interrogativi tra i due protagonisti, senza avere la presunzione di riuscire a dare delle risposte, ma concentrandosi sulla possibilità  di ragionare ed approfondire vari temi.

Se l’azzardo dell’omaggio agli Squallor (col brano “World of Squallor “) può rimandare alla leggerezza del progetto, Peters ci riporta subito in questo clima “meditativo” con brani di spessore  quali “Theme from the bible” oppure “Beautiful people“, dove il parlato di Chris ci accompagna al una nuova riflessione, il tutto sostenuto sempre da sonorità estremamente godibili ed innovative, che aiutano l’ascoltatore in questo viaggio/percorso tracciato dal duo.

Altri brani come “Our permission” ci aiutano a raggiungere una consapevolezza dei nostri limiti mentali, al fine di uscirne e godere delle cose che normalmente ci precludiamo.

Ciò che può apparire come un’operazione di facile  psicologia spicciola, si concretizza invece in un lavoro di spessore, tanto stimolante quanto  godibile, innovativo nel suo genere, sempre supportato da queste sonorità pop che rapiscono  l’ascoltatore, accompagnandolo in un viaggio interiore ricco di contrasti.

 

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Info Silvano Pertone

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"Dio del rock ( e non solo...) fa' che resti sempre alternativo" Coinvolto per un decennio nel mondo dell'underground grazie alla mia fanzine, oggi guardo ad altre scene sempre alternative, in primis la mail art.

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