È un peccato che non si veda dall’autostrada A6 Torino-Savona che vi passa accanto perché ha il suo fascino, coi suoi ruderi possenti e la chiesa antica. Stiamo parlando della “Rocha Vinealis“, sarebbe come dire la Rocca dei Vigneti, insomma il castello medievale di Roccavignale.
Siamo nell’alta Val Bormida di Millesimo al confine tra le province di Savona e di Cuneo e le quattro borgate che formano questo comune nascosto tra boschi e colline è abitato da molti e molti secoli da una comunità ricca di spirito d’iniziativa e di amore per la sua terra.
Ci stiamo avvicinando (con calma) a Natale quindi per raccontare Roccavignale possiamo partire dal Presepe Vivente.
È un Presepe itinerante, che dal 1982 riempie le sere del 22, 23 e 24 dicembre con personaggi, luci, colori, musiche e suoni.
Un serpentone di gente che percorre i vicoli coperti della borgata Strada attraversando diverse scene teatrali alla luce delle torce a vento. Nelle piazze e nei vicoli si esibiscono gli artisti, si aprono le botteghe degli artigiani e le taverne. Unica moneta a corso legale è il Talento, coniato ogni anno in carta e piombo fuso forgiato dai fabbri.
Infine si raggiunge la capanna. Si ricorda la nascita di Gesù ma si mantiene viva anche la memoria di come si viveva (peggio…) nei tempi passati.
I bambini smartphonizzati del XXI secolo si stupiscono vedendo gli animali di stalla vivi…
Natale poi passa ma Roccavignale resta, con la sua intensa attività agri-gastro-musi-cultural-turistica in ogni mese dell’anno…
Parliamo un po’ di gastronomia: quattro prodotti hanno la De.Co., la Denominazione Comunale che riconosce un prodotto agroalimentare strettamente collegato al territorio e alla sua comunità.
Il più antico è la cipolla ripiena della borgata di Pianissolo; segue il miele di fioritura tardiva d’acacia, prodotto in una piccola valle piena di robinie che fioriscono in ritardo rispetto alle loro colleghe del territorio.
De.Co. anche per la “micca”, un pane preparato con strumenti artigianali in un forno a legna della borgata Camponuovo, e per la “fazen dla rocca”, morbida focaccina preparata con una ricetta che risale agli inizi del ‘900 utilizzando la pasta del pane con l’uovo e qualche altro ingrediente “innovativo”.
Ma la Rocha Vinealis aveva a che fare coi vigneti, giusto?
Esatto: da pochi anni la viticoltura è tornata a Roccavignale e dal 2019 l’Azienda Agricola Rocca Vinealis produce un ottimo Granaccia (uno dei migliori vini rossi della Liguria) imbottigliato col nome di “Gublót – Colline Savonesi IGT”, che ha ottenuto la Medaglia d’Oro nel Concours Grenasches du Monde 2022.
Gublót significa “bicchiere”… E’ un termine dell’antico dialetto dei commercianti della borgata Strada, che avevano sviluppato un gergo locale per non essere compresi dagli abitanti dei paesi liguri e piemontesi dove andavano a commerciare.
Nei boschi del paese c’è un dolmen preistorico (la storia del borgo è moooolto antica…) e lì vicino ci sono due piccoli laghi artificiali con vista sul castello.
In luglio ospitano il palco galleggiante del Rokkafest, un “evento di aggregazione musicale” che in tre sere di concerti attira parecchie migliaia di persone.
Ma Roccavignale è anche un centro di mega-arte contemporanea…
Sulle colline a nord del capoluogo Valzemola spiccano perentorie una rossa “Cadrega” alta due metri e mezzo, un’altrettanto gigantesca Panchina Azzurra (installata nell’ambito del Big Bench Community Project) e meraviglioso il grande Cuore che è già stato taggato da decine di migliaia di estimatori.
Il Sindaco, Amedeo Fracchia, è convinto che tutto ciò dimostri quanto desiderio di turismo alternativo al mare ci sia in giro.
Siamo d’accordo con lui: molti turisti guardano con interesse verso l’entroterra e ciò è un bene per tutti coloro che vivono, amandolo, nel meraviglioso territorio ligure.
http://www.comune.roccavignale.sv.it/, http://www.presepediroccavignale.it/, https://www.roccavinealis.it/, https://bigbenchcommunityproject.org/
Le foto del Presepe sono di Gianni Antonio Moroni di Roccavignale
Le altre foto sono del Comune di Roccavignale