Ormai da anni giriamo nelle scuole per confrontarci con i giovani (10-16 anni) sui corretti stili di vita.
Un’esperienza straordinaria che ci ha permesso di intervenire da levante a ponente della provincia di Genova e talvolta anche nelle altre provincie liguri e dove purtroppo soddisfare tutte le richieste ci è stato impossibile.
È una fatica notevole in quanto gli incontri richiedono una notevole preparazione, soprattutto se si vuole, non solo dare informazioni, ma far comprendere la realtà così com’è senza l’intermediazione di interessi particolari.
Più incontriamo ragazzi e più ci rendiamo conto di quanto siano in gamba e di quanto abbiano da insegnare a noi adulti.
Molti hanno problemi, ma la maggior parte di questi derivano inequivocabilmente da una cultura sociale e politica falsa e opportunistica.
Ce lo scrivono a chiare lettere sui questionari (naturalmente anonimi) che consegnamo loro all’inizio degli incontri. Pensieri, difficoltà, suggerimenti che vengono scritti dopo averci ascoltato e interagito con noi!
La politica spesso ci offre iniziative spot, non strutturate e assolutamente non corrispondenti alle vere necessità. Alcune iniziative sono lodevoli, ma del tutto inutili e, a pensare male, propagandistiche.
Una di queste l’offerta degli etilometri nei vicoli.
Molti giovani ci hanno confessato, al di là della propaganda, che lo hanno usato per dimostrare di avere bevuto di più degli altri, oppure per cercare di bere molto pur rimanendo al di sotto del limite legale.
Ma l’insegnamento non dovrebbe essere “se guido non bevo” e “se bevo non guido”? No, un po’ bisogna bere così l’economia prospera. L’economia degli incidenti? Delle cirrosi epatiche? Di cosa?
E la proposta delle bevande analcoliche?
Da vent’anni in tutto il mondo sono state portate avanti iniziative di questo genere. Le prime iniziative furono proposte da Assoutenti a Genova e proseguirono in altre realtà liguri!
Ci avevamo provato! Basta leggere e studiare per capire che sono inutili e tese al “bere responsabile”! Il coinvolgimento dei lavoratori che operano nei locali deve essere di ben altro tenore. Lo abbiamo proposto da tempo, ma forse non è stato reputato conveniente.
Belle iniziative (diciamo!), però le scuole sono strutturalmente decadenti, in alcune classi i computer non hanno nemmeno l’accesso USB, docenti stanchi ai quali si chiede anche di portare la carta igienica!
Certo alcune scuole sono perfette, ma quelle della periferia? I ragazzi si lamentano del freddo, della carenza di servizi pur essendo solidali quasi sempre con i loro docenti.
Qualcuno ci dirà che non vogliamo essere felici? Che siamo dei portatori di infelicità? Che se non si fanno iniziative ci lamentiamo e se si fanno le critichiamo? Assolutamente no!
Ma è disumano addolcire il malessere o cercare di risolverlo con finte ed inutili iniziative in un periodo dove i problemi sono aumentati a dismisura.
Centinaia di ragazzi con disturbo da uso di alcol e/o sostanze, senza lavoro, senza prospettiva, senza la possibilità di sognare! Non possiamo sperperare le risorse per far finta di fare qualcosa!
I giovani ci insegnano che è importante combattere le dittature esistenti in altri paesi (non certamente inviando armi!). Ma che è ancora più importante combattere la dittatura mascherata che ci coinvolge direttamente. Certo apparentemente tutti possono dire quello che vogliono, ma poi te la fanno pagare!
Come ci liberiamo da questa subdola dittatura che ci fa bere alcolici, ci fa fumare cannabinoidi e che ci offre finte soluzioni per farci dire che tutto va bene?
Cosa rispondere ai ragazzini ancora bambini quando ci pongono domande come queste:” Ma se dite che alcol e sigarette fanno male perché si vendono? Se dite che la cannabis è una droga perché volete legalizzarla? Se dite che il cibo trans, che a noi piace tanto, fa male, perché lo si vende? Se dite…….?”
Come possiamo liberarci da tutto questo?
Con le idee, con il pensiero, con la scienza, con l’educazione al “Conosci Te stesso”: chi siamo? Cosa siamo? Dove stiamo andando? Ed infine con la capacità di essere liberi di dire “no”!! No, a tutto ciò che viene proposto come sano ma che in realtà ci fa ammalare….
Riprendiamo a ragionare con coerenza! Diamo esempi coerenti, anche se è faticoso!
Riappropriamo le parole nel loro vero significato senza falsi inganni!
Stile di vita corretto significa anche questo: non solo potere, non solo vantaggio e successo personale, ma raggiungere una visione del mondo dove gentilezza, solidarietà, sane relazioni e “Verità” ci possono garantire una vita, non diciamo felice perché la felicità è effimera, ma serena e coinvolgente!
I giovani lo hanno capito e speriamo nella loro consapevolezza!!