Debbie Harry
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“Debbie Harry, Blondie”: da playmate a regina del Punk/Rock

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Quando si parla di sex symbol della musica internazionale che hanno fatto  “storia”  non si può non cominciare da lei: Debbie Harry, dai più semplicemente conosciuta come Blondie, la leader della band punk/new wave di New York tra le più famose del mondo.

La prima volta che apparve nel mondo dello showbiz americano nei primi anni ’70 , vista la somiglianza e la sexy bellezza all’American Blonde, il paragone con Marylin fu inevitabile.

Anche Debbie come la Monroe è figlia adottiva di una buona e tranquilla famiglia americana.

Nata a Miami, viene adottata a pochi mesi dagli Harry che si trasferirono poi nel New Jersey. Lì Debbie appena teenager, viene subito eletta reginetta di bellezza ma alla ragazzina ambiziosa quel piccolo ruolo se pur gratificante, le sta stretto.

Vuole sbarcare a New York e diventare parte di quella straordinaria scena che è la grande Mela dei primi anni’70.

Vista la sua procace ma dolce bellezza, non ha difficoltà ad entrare subito in contatto con i personaggi “giusti” dell’epoca. Frequenta come tutte le belle ragazze approdate in città, uno dei club storici di NY negli anni settanta: il Max’s Kansas City.

Anzi ne diviene una delle regine insieme a persone come Grace Slick, Jane Fonda, Donna Summer e di lì a poco approderà alla Factory di Andy Wharol e diverrà una delle sue protette.

Sta nascendo già il Mito.

La ragazza, che viene dalla cultura hippy e intuisce che è un movimento in decadenza, sa che la scena sta cambiando e comincia da brunetta carina e formosa ma piccolina di statura ed anche ancora un po’ “provincialotta come immagine” a fare qualsiasi cosa nel mondo dello spettacolo, e per un breve periodo è anche una delle cameriere/conigliette di Playboy.

Insomma riesce anche a far parte della scuderia di Hugh Hefner. Tutto questo anche per guadagnarsi da vivere.

Ma in quel periodo il problema più grande di Debbie è la sua dipendenza dalle droghe pesanti.

Come tutte le rockstar di quel decennio, anche lei è una vera e propria schiava di eroina e cocaina. Nel frattempo, intorno al 1974, conosce il suo grande amore, l’unico uomo che abbia davvero amato nella sua vita, il musicista Chris Stein, ed insieme formano i BLONDIE.

E’ lui la mente del gruppo (più volte Debbie ha dichiarato alla stampa che in lei in fondo convivono due anime, quella da sfrenata ragazza rock and roll e quella della brava mogliettina americana dedita solo al suo uomo e che adora stare ai fornelli a cucinare per lui).

Il ragazzo viene da una famiglia di intellettuali del Village, e l’incontro tra i due risulterà essere uno dei più proficui dell’industria musicale.

Dal 1976 in poi la scalata al grande successo mondiale è inarrestabile e Debbie diventa la Rock Muse del club più “underground” di NY , il famoso CBGB’s sulla Bowery che ha chiuso definitivamente i battenti dopo esattamente 30 anni, nel Novembre del 2005, (e meno male che la sottoscritta è riuscita, nell’estate del 2005 appunto, a tornarci un’ultima volta). Cantina che ha sfornato personaggi come Patty Smith, New York Dolls, Ramones e tanti altri.

Verso la metà degli anni ’80 i Blondie, come tante band di quell’epoca, cominciano a perdere i colpi, e la bella e talentuosa Debbie si dedica ad un’altra sua grande passione: il cinema.

Infatti dalla metà di quel decennio la vedremo in varie pellicole di ottimo valore artistico. In questa sua carriera di attrice, lavora con il grande Alan Rudolph (allora allievo di Altman) nel divertente film “Roadie”; in “Videodrome” di David Cronenberg, Forever Lulù di Amos Kollek, con Hanna Shygulla, e tanti altri in questi trent’anni circa, fino ad arrivare al suo ultimo film uscito in Italia il 30 Aprile 2009: “Lezioni d’amore”, di Isabel Coixet, con l’immenso Dennis Hopper, Penelope Cruz e Ben Kingsley.

Insomma Debbie Harry, una delle meravigliose ragazze degli anni’60, è ancora un’icona più che mai e grazie al suo look sempre da star, oggi è più che mai una artista culto.

 

Foto di copertina: Far Out Magazine

 

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Info Alessandra Izzo

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Alessandra Izzo nasce “artisticamente” parlando, nei primi anni ‘80 come attrice , conduttrice e autrice. Dal 1993 al 2016 prende una pausa dal palco e lavora come giornalista e ufficio stampa di cinema e musica. Ha scritto per varie testate musicali tra le quali Rolling Stone, Duellanti e Rockstar. In radio ha curato alcune trasmissioni su Radio Due, con la conduzione di Riccardo Pandolfi e di Sergio Mancinelli. Dal 2016 è tornata a fare teatro e cinema come attrice e autrice. Ha scritto la sua prima opera "Frank e il resto del mondo" dedicato al suo mentore, Frank Zappa. Il libro è uscito il 4 Dicembre 2013 , ovvero nel giorno del ventennale dalla morte di FZ. Curcio Edizioni Nel Novembre del 2015 esce il suo secondo libro , scritto con il collega Tiziano Tarli "Italian Night Clubbing- Deliri , follie e rock and roll negli storici club del Belpaese" - Arcana Edizioni Questa è la sua terza opera letteraria.

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