Qualche giorno fa è stato il compleanno di uno dei grandi della musica moderna del ‘900, Frank Zappa.
Il geniale compositore nasceva il 21 Dicembre del 1940 a Baltimora (non a Los Angeles come molti pensano, anzi detestava essere considerato un saputello figlio di papà di LA), figlio di Francis Vincent e RosieMarie Zappa. Americano di prima generazione, primo di quattro figli, il ragazzo già verso gli 11 anni aveva le idee ben chiare nello sconvolgere lo status quo americano, e non solo, sotto molti punti di vista.
Oltre ad essere stato il grande musicista che tutti conoscono, FZ è stato anche una delle figure che di più hanno influenzato quell’era della musica che ha cambiato il mondo.
Era considerato da molti l’Andy Wharol della musica. Zappa ha saputo cogliere al meglio la geniale follia che ha reso così straordinaria la musica rock dei primi anni sessanta.
Iconoclasta ed irriverente, scandaloso e provocatorio per eccellenza, sbalordì infatti tutti quando nel lontano 1967 uscì con la allora formazione Mothers of Invention con il mitico album, FREAK OUT! Pensatore originalissimo, satiro sociale, ha fatto della musica la sua unica ragione di vita. Da alcuni era considerato uno scandaloso cantore di “stupid songs”, i cui testi sono stati a lungo fraintesi ma sin dal primo album si intuì che da quel momento la musica, o meglio la composizione musicale, non sarebbe stata più la stessa.
Zappa è passato attraverso tutti i generi musicali, dalla classica al rock, al blues, al doo woop, al jazz e perfino al rap.
Tutto questo in tempi non sospetti. Tutto si era trasformato in quegli anni e lui era sempre stato attratto dalle trasformazioni e dal mutamento, ed anzi fu uno dei capostipiti di quel mutamento sociale ed epocale. Avido esploratore, si dice che poco prima della sua morte stesse già scoprendo la World Music, ma permettetemi di dire…….Zappa, la World Music, l’aveva già scoperta molto prima di qualche altro bravo ma più astuto signore della musica moderna.
Nasce musicalmente come compositore classico ( i suoi miti da giovanissimo erano Edgard Varese e Stravinsky) molto spesso ci si chiede quando arrivò l’interesse per il rock? Non arrivò, c’era sempre stato. Tutto qui. Con il rock Zappa ha intrattenuto un rapporto a due facce, odio e amore pur rimanendo un musicista a tutto tondo in qualsiasi ambito musicale si muovesse.
Per gli appassionati di musica che magari ancora non hanno scoperto il suo immenso talento, suggerisco di iniziare con Freak Out appunto, We’re only in it for the Money, Hot Rats, Uncle Meat, Roxy and Elsewhere fino ad arrivare alla sua ultima stupefacente opera, The Yellow Shark, con l’orchestra Ensemble Modern di cui lui è stato ovviamente il direttore.
L’uscita di quest’ultimo lavoro risale all’anno 1993, poco prima della sua morte avvenuta il 4 dicembre per un cancro alla prostata, nella sua casa/ studio di Laurel Canyon tra le colline di Hollywood. I giornali di tutto il mondo titolavano la sua scomparsa, data alla stampa 2 giorni dopo il decesso, con ”Frank è partito per il suo ultimo tour”.
Nessuna parola è troppo significativa per descrivere la grande opera che quest’uomo ha lasciato e nessun riconoscimento sarà forse mai abbastanza forte ed incisivo per definire la genialità della sua musica.
Ha sempre suonato e composto solo ciò che gli piaceva e non gli interessavano i complimenti, lui era la sua MUSICA. Una nota vivente.
In scena il grande commediante, capace di scoprire talenti inimmaginabili, rideva per tutto e di tutti, perfino di se stesso, nel privato era un solitario, un uomo riservato, misterioso, ed anche un po’ schivo. Non era affatto un hippie ma piuttosto un bohèmien, a tratti anche un capitalista, di sicuro un uomo pratico e molto incazzato col “sistema”.
Infatti anche l’educazione data ai suoi figli non era da hippie. Era in fondo un eroe romantico, ma a modo assai suo. Tutta la sua contagiosa risata la usava sul palco, nei tour (sfiancanti, Zappa era un persona molto esigente con i musicisti) ma dopo…era come la quiete dopo la tempesta.
Con quest’omaggio che la sottoscritta regala al musicista di Baltimora ed ai suoi lettori, si intende ricordare una figura che in realtà è ancora molto presente nonostante abbia lasciato il corpo da tempo. La sua arte rimarrà per sempre un grande esempio di concettualità continuativa in un mondo anestetizzato, disumanizzato, dove non vi è rimasto più neanche un po’ di quella sana rabbia e ribellione che potrebbe invece ancora una volta, oggi più che mai, scuotere le menti umane.
Ed allora, anche se un po’ in ritardo …con i nostri più sinceri auguri, Buon Compleanno Mr. Zappa!