È di questi giorni l’accordo tra Comune di Genova, Regione ed Autorità Portuale con ASPI per la realizzazione del tunnel sub-portuale, oltre ad altre opere.
Sempre di questi ultimi giorni la dichiarazione del Ministro Giovannini per cui, chiuso il contenzioso con ASPI (dando una generosa buonuscita ai Benetton) si potrà procedere con la Gronda.
La Gronda di Ponente rappresenta 6,75 milioni di metri cubi di rocce amiantifere, la scomparsa di 61 sorgenti, con l’inaridimento dei versanti e l’aumento del rischio di frane.
Senza contare 540 pali piantati nel greto del Polcevera, col conseguente rischio in caso di piena, dieci anni di lavori, una spesa di 3650 milioni di euro per togliere, visto il suo percorso, il traffico di attraversamento del nodo genovese, traffico pari al 20%.
Il progetto alternativo della Genovina, proposto da tre tecnici genovesi, tra cui il sottoscritto, toglie il 40% del traffico, spendendo la metà, in meno tempo e con impatti ambientali molto ridotti.
È divisibile in più lotti funzionali per cui anche in caso di ritardi su un lotto avremmo dei benefici comunque, mentre la Gronda è in lotti costruttivi per cui finché non sono tutti terminati non è utilizzabile.
Tutto questo certificato dalla Analisi Costi Benefici fatta dal MIT, che ha verificato sia i costi che il modello trasportistico.
Questo è ancora più vero oggi dopo l’accordo considerando che il tunnel sub-portuale costituisce uno dei tre interventi viari che compongono la Genovina (gli altri due sono il tunnel tra la Guido Rossa e Multedo e quello tra casello di Ge-Aeroporto e Campi).
Parliamo di 7,5 km di gallerie contro i 43 della Gronda.
Sia chiaro: il progetto della Genovina non vuole favorire il trasporto privato in città, l’obiettivo è quello, creando una viabilità alternativa, di liberare l’attuale Aurelia dal traffico privato per consentirne l’uso a favore del Trasporto Pubblico Locale e della mobilità dolce (piste ciclabili e percorsi pedonali)
Resta ferma la necessità del raddoppio della A7 tra Ge-Ovest e Bolzaneto, nel tratto dove confluiscono i traffici nord-sud (Genova-Milano) con quelli est-ovest (La Spezia-Savona).
Ma tale raddoppio non può essere realizzato con l’attuale progetto di ASPI, che presenta molteplici criticità trasportistiche.
Ci si chiede perché Autostrade non rinunci alla realizzazione della Gronda e non provveda a realizzare la Genovina.
Ma purtroppo ormai la Gronda è diventata una bandiera da agitare da parte di alcune forze politiche indipendentemente dalla sua utilità.
Mauro Solari
articolo scritto dalla redazione de La voce del Circolo Pertini
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