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Occupazione spezzina: analisi ragionata dei dati

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Se analizziamo i dati riguardanti l’occupazione dal 2008 al 2020 noteremo che La Spezia è la provincia ligure con il picco occupazionale più recente (2019) e quella che tra il 2019 e il 2020 segna il calo di occupati più contenuto tra le province liguri (-1,16%) anche per la peculiarità di alcuni settori produttivi che – di fatto – non si sono mai totalmente arrestati nemmeno durante l’emergenza sanitaria (soprattutto difesa e nautica).

Nonostante ciò detiene la percentuale di occupazione femminile più bassa (42,3%) calata ulteriormente del 4,25% dal 2019 al 2020. Dato che diventa ancora più preoccupante se teniamo in considerazione l’ulteriore perdita di occupazione “femminile” nel 2021 dovuta all’emergenza sanitaria che sappiamo aver colpito soprattutto il “lavoro delle donne” (i dati ufficiali non sono ancora disponibili).

La Spezia è la provincia con il minor numero di lavoratori indipendenti in Liguria, aumentati del 10,2% tra il 2019 e il 2020 (+2.142), questi rappresentano il 26,4% del totale dell’occupazione spezzina.

I lavoratori dipendenti, al contrario, sono calati del 4,7% (-3.170) e rappresentano il 73,6% dell’occupazione complessiva della provincia. Ciò è probabilmente dovuta alla storica presenza di enti pubblici e partecipate.

L’industria, recuperando nel 2020 l’1,6% sul 2019, vale il 18,2% del totale dell’occupazione e sfiora i 16.000 occupati di cui solo il 20% indipendenti. Ma dal picco del 2010 (21.339) perde 5.415 unità; l’industria manifatturiera rappresenta il 78,6% sul totale dell’industria spezzina e le costruzioni il 21,4%.

I servizi, che rappresentano l’81,4% degli occupati della provincia, calano dell’1,21% e all’interno del settore il Commercio-Turismo perde, nel 2020, il 5,5%, mentre le altre attività dei servizi rimangono sostanzialmente stabili.

Gli occupati complessivi (71.239 nel 2020) per il 72,4% sono dipendenti e per il 27,6% sono indipendenti. Questi ultimi sono aumentati del +10,3% tra 2019 e 2020 toccando il picco dal 2008.

Del totale 21.872 sono impiegati nel commercio, negli alberghi e nella ristorazione (30,7% del totale dei Servizi) e 49.367 in altre attività dei Servizi (69,3% del totale).

L’agricoltura rappresenta solo lo 0,4% dell’occupazione provinciale.

Gli indicatori relativi ai cosiddetti NEET, cioè ai ragazzi dai 15-29 anni né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, dimostrano che la media ligure nel 2020 è del 20,1% ed è quindi in aumento di 2,4 punti percentuali sull’anno precedente (il punto più alto nella percentuale di NEET liguri risale al 2014 con il 21,6% mentre quello più basso nel 2008 con il 12,9%).

La provincia di La Spezia con il 22,4% ha un aumento di 3,4 p.p. rispetto al 19% del 2019. Viene quasi toccato il punto più elevato per la percentuale dei NEET (nel 2013 con il 22,5%) mentre quello più basso, ormai lontanissimo, era del 7,3% nel 2004.

La Spezia inoltre è l’unica provincia ligure in cui il tasso dei NEET è in aumento da tre anni consecutivi (era al 13,3% nel 2017) per un totale di incremento di 9,1 p.p.

Dato preoccupate insieme a quello relativo all’occupazione delle donne che dovrebbe orientare i futuri investimenti del PNRR per uscire dalla crisi pandemica.

Lara Ghiglione

articolo scritto dalla redazione de La voce del Circolo Pertini 

N.d.R: L’opinione degli autori non coincide necessariamente con quella della Redazione. 

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