A causa dei cambiamenti climatici prodotti dalle emissioni di gas climalteranti dell’uomo in atmosfera la fine della nostra civiltà potrebbe già essere messa in discussione entro il 2050.
Questo scenario è la sintesi di un rapporto scientifico presentato dal direttore del Break Trought National Center for Climate Restoration di Melbourne in Australia.
Questo summit è, per importanza, secondo solo a quello di Parigi del 2015.
Adesso con Jon Biden anche la delegazione USA sarà al tavolo organizzato dall’ONU nella città scozzese di Glasgow dal 6 al 13 Novembre.
Da questo global meeting dipende il futuro di tutti noi.
Se la CoP 26 fallirà il suo obiettivo di trovare un accordo collegiale tra tutti i paesi coinvolti, allora prepariamoci a doverci difendere da eventi meteo catastrofici ad ogni latitudine del pianeta.
Senza impegni politici e finanziari c’è un alto rischio di fallimento.
Allo stato attuale i 114 paesi che rappresentano il 49% delle emissioni globali di Co2 hanno presentato un NDC (National Determined Contribution) che proiettano un aumento del riscaldamento globale a 2,8 °C. Una direzione che espone l’umanità a confrontarsi contro scenari devastanti.
Gli scienziati ci dicono che superati i 3 gradi sarà molto difficile riportare la lancetta verso valori più bassi. Mentre sarà molto probabile che l’azione esotermica proseguirà spontaneamente, anche in assenza del contributo dell’uomo.
Andremo quindi incontro a situazioni climatiche mai sperimentate prima in 200.000 anni di vita del’ uomo sapiens.
La spinta a fare il meglio possibile potrebbe arrivare dai giovani.
Da quei 24 milioni che hanno aderito allo sciopero globale il 24 settembre e si sono ritrovati in tutte le piazze del mondo.
Questa di Glasgow potrebbe davvero essere l’ultima chiamata per i grandi della terra. Quei 5 paesi che da soli, se trovassero un accordo, potrebbero mutare le sorti del futuro del mondo.
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres si dice molto preoccupato dall’inerzia dei paesi e ricorda a tutti noi che “ i cambiamenti climatici non aspettano le nostre decisioni. Occorre agire subito con coraggio e determinazione altrimenti molto presto sarà troppo tardi per incidere sul fenomeno.”
Walter Pilloni
Divulgatore Ambientale