L’anno scorso l’esplodere della pandemia del Covid-19 ci costrinse a limitare gli spostamenti all’estero per le vacanze estive permettendoci di riscoprire quel genere di riposo estivo che ai tempi dei miei genitori si chiamava “villeggiatura” e che nel 2020, con lessico burocraticamente moderno, è diventato “turismo di prossimità”.
Insomma, la grande bellezza del variegatissimo ambiente naturale e culturale italiano, in grado di soddisfare anche chi solitamente ha bisogno di avere il passaporto in tasca per sentirsi in vacanza.
Quest’anno fra vaccini, Green Pass e compagnia bella chi lo vorrà potrà illudersi di trovare temporanea felicità in terre esotiche ma le regioni italiani non hanno certo diminuito il loro fascino. Ad esempio la Valle d’Aosta. Dove alcune delle numerosi ragioni di interesse stanno in attività culturali organizzate nientepopodimenoché dai genovesi….
Perché dal 10 luglio al 28 agosto alcuni suggestivi angoli della Vallée ospiteranno artisti e musicisti (genovesi, liguri e italiani in genere) per la quarta edizione di Combin en Musique, un festival tra grande musica, forme d’arte diverse e produzioni originali.
La carta d’identità dell’evento dice che “Combin en Musique” è un Festival musicale annuale ad ingresso libero, giunto alla quarta edizione, ideato e curato dall’associazione culturale Combin en Arts, realizzato col sostegno del Consiglio Valle, dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali, Turismo, Sport e Commercio e dei Comuni di Doues, Ollomont e Valpelline.
Si tratta di un fortunato connubio tra territorio, musica e altre arti, in una rassegna artistica che attrae grandi nomi e propone programmi inediti o di nicchia, facendo riscoprire e valorizzando luoghi suggestivi e forse poco noti all’ombra del Grand Combin (4314 mt).
Luoghi facilmente raggiungibili di grande valore naturalistico, etnoantropologico e storico, per tacere delle eccellenze agroalimentari e delle attività sportive. I siti scelti per la manifestazione sono accessibili in modo sostenibile grazie a itinerari a piedi, a cavallo, in bicicletta ed e-bike, a escursioni collettive in piccoli gruppi, nel rispetto – ovviamente! – del distanziamento e di ogni norma anti-covid.
Se posso esprimere un’opinione “filosofica”, il fascino di questo festival sta anche nell’essere un’esperienza autenticamente alpina, lontana dalle omologazioni del turismo di massa.
Il Festival comprende dodici concerti in appuntamenti pomeridiani o serali, ripartiti tra le tre aree comunali di Doues, Ollomont e Valpelline, e tre eventi extra collegati a livello tematico e territoriale.
Il programma musicale spazierà dalla musica antica alla classica passando per la contemporanea, il jazz, il folk e tutte quelle realtà difficilmente ascrivibili in un contesto ben definito, semmai frutto di continua sperimentazione, improvvisazione e contaminazione.
I concerti prevedono diverse formazioni, dal solo al sestetto, favorendo l’ascolto in una dimensione in cui il pubblico si senta partecipe e coinvolto. Tra gli eventi clou, sicuramente l’omaggio a Ezio Bosso presso l’Anfiteatro nel centro storico di Doues il 21 luglio, oltre al recital pianistico del 14 agosto a 2000 metri nella cornice di Plan Détruit, di Dado Moroni, grande jazzista italiano, anzi genovese.
Da non dimenticare anche – ma solo per dirne altri tre – Carlo Aonzo, mandolinista savonese di fama internazionale, e i genovesi Gianluca Campi, fisarmonicista e Natalino Ricciardo con il suo corno.
Coi loro accenti leggermente e – quindi – elegantemente “zeneisi” gli ideatori e organizzatori Federico Bagnasco e Simona Oliveti affermano che:
“il Festival ha ospitato una cinquantina di straordinari musicisti, con proposte artistiche di rilievo, che hanno dato risonanza alla rassegna ben oltre i confini regionali.
Combin en Musique 2021 avrà un programma ancora più articolato, un maggior numero di eventi con la combinazione di diverse arti, ma anche quest’anno resta fedele allo spirito originario, rappresentando un modo di farsi condurre dalla musica attraverso vere e proprie mete, dalle antiche miniere di rame alle opere secolari di irrigazione del Medioevo agli spettacolari anfiteatri naturali, capaci di dare ulteriore eco alla bellezza del linguaggio artistico” mettendosi in connessione con le comunità valdostane che tramandano una cultura millenaria fatta di paesaggi rurali, antiche architetture, corsi d’acqua, panorami grandiosi.
“Di fatto, le novità di quest’anno – aggiungono Bagnasco e Oliveti – possono essere sintetizzate in una più completa osmosi col territorio, con nuove e più strette collaborazioni con la Comunità Montana del Grand Combin e le realtà locali che si occupano di tradizioni, sport, formazione e divulgazione. Di tutto il Festival verrà realizzato un video racconto a episodi grazie alla collaborazione con VideoCiak di Andrea Picchiantano, che seguirà gli artisti anche nella preparazione degli eventi e racconterà la peculiarità del territorio con relative interviste in loco, realizzando così un format documentaristico che verrà proposto alla Rai regionale”.
Informazioni e calendario (ricchissimo, impossibile riportarlo in questo breve articolo) del Festival sono online sul sito www.combinenmusique.com
La prenotazione non è obbligatoria, ma si può effettuare sul sito. Tutti i concerti sono gratuiti.
In caso di variazioni o maltempo consultare per aggiornamenti www.combinenmusique.com, Facebook www.facebook.com/Combin-en-Musique e Instagram www.instagram.com/combin_en_musique/.
Hashtag ufficiale del Festival #combinenmusique2021 per mostrare le vostre emozioni, scatti, impressioni e suggerimenti.
Per informazioni tecniche: Simona Oliveti, operatrice culturale, cell. 347 490 9926; Federico Bagnasco, direttore artistico di Combin en Musique, cell. 392 195 2141.
Facilitazioni stampa: Giulia Cassini, giornalista, cell. 333 806 2029; redazionegica@gmail.com