“Matilda un’ora indietro” di Marie-Christophe Ruata-Arn

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Impossibile non appassionarsi a “Matilda un’ora indietro” di Marie-Christophe Ruata-Arn. Interessante la carrellata di personaggi che fanno da contorno a Matilda, uno più bizzarro dell’altro, decisamente sopra le righe e impossibili da inquadrare. Preparatevi perché ne vedrete delle belle tra oggetti che compaiono misteriosamente e apparizioni che hanno del soprannaturale.

Matilda è una ragazzina con la testa sulle spalle, giudiziosa, che sa esattamente cosa va fatto e cosa bisogna evitare. È caporedattrice del giornalino della scuola, ha un papà poliziotto che si lascia sfuggire particolari sui casi che sta seguendo e Matilda, come un vero segugio, cerca di indagare facendo interviste a tutte le persone coinvolte nelle indagini. Una vera giovane giornalista, a tredici anni la sua strada sembra già delineata, ma un fatto inspiegabile sta per scuotere il suo mondo.

Matilda scopre nella tasca del suo cappotto una spilla molto preziosa che è stata rubata, unico oggetto non restituito dal ladro che ha messo in atto diversi furti in città. Matilda non sa cosa fare, lei non ha nessun ricordo di questa spilla, è certa di non avere nulla a che fare con la sua sparizione, ma non è certa che gli altri le crederanno. Prova a ricostruire i suoi spostamenti, pensa a come liberarsene senza ammettere di averla trovata nel suo cappotto per sbaglio, ma niente sembra funzionare e così è costretta a confessare di avere lei la famosa spilla che tutti cercano.

Ora capirete bene che è difficile credere che sia finita per caso nel suo cappotto, molto più facile pensare che possa essere stata perlomeno complice del ladro, certo è che subire un interrogatorio dalla polizia e essere osservata da tutti con sospetto a tredici anni metterebbe in crisi chiunque. Pensate che Matilda si arrenderà a questa condizione? Non sia mai, lei è determinata ad andare a fondo di questa faccenda, non ha nulla a che fare col furto e deve risolvere l’enigma che si cela dietro questo inspiegabile evento.

Per farlo dovrà avere a che fare con le sorelle Arckenbruck, una più particolare dell’altra, ma che le faranno ricordare la sua amata nonna che non c’è più. Ammetto di aver dubitato più di una volta della loro sanità mentale, ma mi è stato impossibile non provare tenerezza quando le vedevo smarrite. Matilda entrerà nelle grazie di queste tre anziane sorelle e scoprirà che c’è un mondo al di fuori della scuola e dei suoi doveri, un mondo fatto di racconti, di comprensione e di amicizie che nascono dove meno te lo aspetti.

Certo le sorelle Arckenbruck sembrano omettere dei particolari importanti e le loro frasi a mezza bocca sembrano sibilline, parlano dello zio Albert come se fosse ancora vivo, ma questo è impossibile e poi come mai il quadro che lo raffigura sembra seguirti con lo sguardo? Matilda potrebbe essere davvero in un mare di guai, soprattutto perché l’ormai famigerata spilla sembra ricomparire sempre in mano a lei. Che ci sia lo zampino di qualcuno tra i suoi conoscenti? Per scoprire il mistero della spilla e molto altro non vi resta che leggere Matilda un’ora indietro, un libro per ragazzi molto particolare che vi farà aguzzare l’ingegno per quanto riguarda le indagini, ma soprattutto vi farà vedere quanto sia bello unire il mondo dei ragazzi con quello degli anziani. Un’accoppiata vincente che aprirà il vostro cuore e che vi spronerà ad andare a trovare i vostri nonni e a chiedere loro di raccontarvi qualcosa che li riguarda perché non c’è niente di più bello del condividere esperienze di vita e emozioni.

Esmeralda _del blog Esmeralda Viaggi e Libri

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