La quinta stagione: recensione al primo libro della saga “La terra spezzata”

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La quinta stagione” è il primo volume di una saga distopica originale, particolare e stravagante sia per complessità che per struttura. Il pianeta sta implodendo, le stagioni sono sempre più frequenti e tre donne, forti e dal passato difficile, cercano di sopravvivere. Le protagoniste sono Damaya, Essun e Syenite: tre erogene, coloro che controllano gli eventi naturali. Gli orogeni sono temuti e disprezzati dal resto degli immoti (gli abitanti dell’universo creato dall’autrice e chiamato Immoto). Le tre protagoniste sono forti, molto forti, sia per carattere che per livello di potere, carismatiche e determinate. Hanno età diverse, si passa dalla bambina alla donna matura, ma tutte hanno un vissuto difficile. Il modo in cui la Jemisin intreccia le loro storie è inaspettato, innovativo e geniale.

Lo stile di scrittura della Jemisin è particolare: due POV sono narrati in terza persona mentre uno è in seconda. Scelta stravagante ma vincente, mi sono trovata realmente all’interno delle dinamiche e avventure della protagonista, anche se inizialmente è straniante. 

Il worldbuilding è originale e complesso, le appendici ed il glossario sono quanto mai utili e necessari. Se il Fulcro è la “scuola” crudele e perfida in cui vengono addestrati e controllati gli orogeni, le varie com sono le città, le comunità del mondo immaginario della “Quinta Stagione”.
Le tematiche trattate sono, assieme al worldbuilding, il vero tratto caratteristico della saga. I temi sono molto forti, importanti e vengono narrati in maniera approfondita e corretta. Si passa dalla perdita di un figlio, alla discriminazione, alla sessualità per arrivare alla violenza. Probabilmente questa saga non è adatta ai cuori teneri. Si soffre parecchio e il “mai una gioia” perseguita i personaggi.

La saga di N. K. Jemisin è originale, particolare, complessa e dai temi maturi e profondi. Le varie domande non trovano risposta subito, occorre attendere anche oltre il primo volume. Inoltre vi segnalo che l’autrice ha vinto il premio Hugo 2016 come miglior romanzo.

Chiara _del blog Le Tazzine di Yoko

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