Il 27 maggio del 2020 il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato un piano per il rilancio economico dell’Europa utilizzando queste parole:
“Abbiamo bisogno di procedere rapidamente verso un futuro verde, digitale e resiliente. Per questo motivo la commissione presenterà oggi un nuovo strumento di ripresa che si chiamerà Next Generation. Si tratta di un pacchetto di investimenti che per dimensione valutaria non ha precedenti nella storia europea. La cifra che verrà messa a disposizione di tutti i paesi che decideranno di farne richiesta ammonta a 750 miliardi di euro, una cifra superiore di quattro volte a ciò che nel dopoguerra fu definito piano Marshall.”
Di questa cifra, il nostro paese riceverà la fetta più grande, 209 miliardi di euro, composti da 127 miliardi di prestiti e 82 miliardi di sussidi..
I prestiti peseranno sul debito pubblico a condizioni di interessi molto vantaggiosi mentre i sussidi dovranno essere restituiti attraverso il bilancio comunitario.
La vera sfida, a cui è chiamata l’Italia, sarà quella di impiegare questo denaro per la realizzazione di opere che producano una leva economica pari a 4 /5 volte il capitale impiegato.
Nasce il Dicastero della Transizione Ecologia: la prima mossa di Mario Draghi
Con questo obiettivo il nuovo Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dato vita ad un nuovo ministero – anzi un super ministero dell’ambiente – a cui andranno 70 miliardi da impiegare in quella che viene definita la Transizione Ecologica.
Questo esiste già in Francia, dove lo stesso primo ministro Macron si è messo a capo di questo ministero accorpando trasporti, infrastruttura ed energia, e in Spagna, dove il ministero si occupa di sviluppare progetti legati alle politiche energetiche, ed infine in Svizzera dove si è dato vita ad un unico dipartimento che accorpa ambiente sviluppo, economia e trasporti..
Con questa enorme quantità di denaro a disposizione dobbiamo avviare un cambio di passo significativo del nostro prossimo sviluppo.
Una mutazione del paradigma, uomo-ambiente, che dovrà aiutarci a correggere tutte le abitudini sbagliate sino ad oggi impiegate nel nostro quotidiano, le quali hanno rilasciato dietro di sé – quale conseguenza – una grave offesa all‘ambiente e all’ecosistema.
A capo di questo super ministero è stato posto il fisico Roberto Cingolani uno scienziato e ricercatore molto noto in ambito internazionale, famoso per aver realizzato e condotto per molti anni l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova,. Una figura di grande caratura e competenza un tecnico su cui, al Governo, sono tutti pronti a scommettere.
Transizione Ecologica: siamo finalmente giunti al tempo delle scelte.
Basta con i balbettii e le incertezze, da oggi si parte verso una nuova sfida dal cui risultato dipenderà il futuro del nostro paese.
Una sfida senza precedenti, che vedrà impegnati i cervelli più brillanti e i politici più capaci. La sfida sulla Transizione Ecologica va assolutamente vinta se si vuole lasciare alle generazioni future un paese prospero e sano in grado di restituire il capitale preso in prestito dalla BCE senza dover cedere sovranità o beni del nostro patrimonio nazionale.
Transizione Ecologica significa di fatto abbandonare gradualmente le fonti fossili oggi utilizzate quale carburante per la nostra macchina industriale e civile per sostituirle con le fonti rinnovabili, pulite, sicure e non inquinanti.
La domanda è: si può fare questo salto tecnologico senza compromettere il processo di sviluppo in corso? Sono certo che si possa fare, anzi si deve fare, e il Ministro Cingolani potrebbe essere la persona giusta per traghettarci in quella nuova dimensione.