A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo, il mondo dello spettacolo, esasperato, scende in piazza suonando l’Inno di Mameli e lancia il suo grido di protesta a Genova.
Il presidio si è svolto sotto la Prefettura di Genova. I lavoratori aderenti a Fistel, Cisl e Uilcom Uil, hanno chiesto la riapertura di teatri e sale da concerto.
I musicisti presenti, tutti del Teatro Carlo Felice, alcuni dei quali precari, hanno eseguito l’Inno di Mameli. Una delegazione di circa un centinaio di persone è stata, poi, ricevuta in prefettura dove hanno avanzato la loro richiesta di poter tornare a lavorare.
“I teatri sono luoghi sicuri, su migliaia di spettatori c’è stato un solo caso di contagio”
Questo è quanto sostenuto dai manifestanti.
Una protesta a carattere nazionale che ha raggiunto anche il capoluogo ligure. I manifestanti, inoltre, negli scorsi mesi hanno investito considerevoli cifre per mettersi a norma: tutte iniziative che non si sono rivelate sufficienti per mantenere aperte le strutture.
Una seconda manifestazione, organizzata da “Emergenza spettacolo Liguria”, si è svolta pochi minuti fa in Piazza De Ferrari. Mentre una terza, organizzata dalla Cgil, si sta tenendo in questo momento in largo Pertini.
“Questo è un mondo solo”
Così ha commentato Franco Ippolito, segretario generale Fistel, Cisl Liguria e aggiunge: “Il messaggio che deve arrivare è che questo settore può e deve ripartire immediatamente. Come ha fatto la Spagna, per esempio”.
La protesta a Genova: “E’ un anno che siamo fermi”
“Le attività del settore sono bloccate e la situazione è insostenibile – commenta Guido Parodi, segretario regionale Uilcom Uil Liguria. Ieri abbiamo appreso con piacere dell’incontro con Speranza e Franceschini per stilare un programma di riapertura. I protocolli di sicurezza ci sono, quindi si deve poter riaprire”.
Tra le richieste avanzate dai manifestanti, salvaguardare produzione e occupazione, rinnovare i contratti nazionali, una riforma legislativa dello spettacolo, definizione di piante organiche adeguate e stabilizzazione dei precari delle fondazioni lirico-sinfoniche, ammortizzatori e sostegni fino alla fine dell’emergenza.
Beatrice Dagnino