Continuano le ricerche delle salme cadute in mare dopo la frana che ieri ha interessato il cimitero di Camogli. Al momento risultano solo una decina quelle recuperate.
A dare l’allarme, ieri pomeriggio, degli operai impegnati nella ristrutturazione di alcuni colombari. Prima un forte rumore, poi il terreno che vibra e pochi secondi dopo la parete della falesia è caduta in mare, trascinando con sé quasi 200 bare.
I settori crollati sono l’A1, A2 e A3, ossia la parte più antica del cimitero.
Intervenuti i vigili del fuoco, i sommozzatori per il recupero delle bare e il nucleo Nbcr per la prevenzione del rischio biologico.
Il sindaco di Camogli, Francesco Olivari spiega che si tratta di “una frana difficilmente prevedibile con queste dimensioni, diversi interventi sono stati fatti in questi anni dentro e fuori il cimitero. La falesia è attiva, proseguiremo i sopralluoghi lato mare per valutare se allargare la zona a rischio”.
“Dobbiamo capire come recuperare tutti i feretri scivolati verso il mare, ma dobbiamo farlo in massima sicurezza. Poi bisognerà capire la situazione a levante e ponente del crollo, dove ci sono abitazioni, un pezzo di strada provinciale, e un’altra porzione di cimitero che potrebbe essere in pericolo” ha spiegato l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone.
Nel frattempo, la procura di Genova ha aperto un fascicolo per frana colposa. Gli investigatori dovranno anche valutare i lavori fatti recentemente.
Davanti al Comune di Camogli da stamattina si sono radunate diverse persone in attesa di notizie sulle spoglie dei loro cari. I dipendenti comunali stanno incrociando le concessioni dei loculi con i numeri di riferimento per poter dare una risposta.
“Il lutto che ha colpito la nostra comunità nei suoi affetti e nella sua memoria lascia un segno incancellabile nel cuore di tutti. L’Amministrazione Comunale, consapevole di aver ricevuto dai cittadini il mandato di tutelare il territorio, la sua storia e il suo patrimonio, è di fatto parte di questa comunità, e ne vive lo stesso dolore, del quale si farà carico al fine di rimarginare con ogni azione possibile questa terribile ferita” si legge in una nota.